Schianto in Tanzania: friulana muore, fidanzato gravissimo
Si sospetta una lesione vertebrale per il 24enne udinese Ivano Marchiol che aveva svolto uno stage all’ambasciata
Sarebbe dovuta ritornare nella sua casa di Bressa ieri, dopo aver trascorso due settimane in Tanzania assieme al fidanzato, ma un incidente d’auto lunedì sera, proprio mentre si stava dirigendo verso l’aeroporto di Dar Es Salaam, ha strappato alla vita Cristina Trupia, venticinquenne di Bressa di Campoformido. Gravissime sono anche le condizioni del suo ragazzo, l’udinese Ivano Marchiol di 24 anni. Così la vacanza si è conclusa in tragedia. Nello scontro è rimasto ucciso anche Stefano Mauri, 32enne del Sud-Italia, che si trovava alla guida dell’automobile, funzionario dell’ambasciata.
Marchiol, che abita in via Joppi, aveva appena concluso uno stage trimestrale all’ambasciata italiana in Tanzania. I tre si trovavano a bordo della stessa auto e stavano percorrendo una superstrada diretti verso l’aeroporto quando, forse a causa di una manovra azzardata, è avvenuto l’incidente. L’auto è uscita di strada ed è andata a sbattere contro un cordolo: un impatto violento che ha ucciso sul colpo Cristina e Stefano. A nulla è servito, per i due, l’intervento dei soccorritori. L’ambulanza ha invece trasportato d’urgenza in una clinica privata Ivano Marchiol, le cui condizioni sono apparse subito gravissime. Il ragazzo, che non ha ancora ripreso conoscenza, ha riportato diverse fratture multiple e una probabile lesione della colonna vertebrale. Secondo i primi bollettini medici anche uno dei due polmoni del giovane pare essere danneggiato. Nelle prossime ore lo staff medico deciderà se trasportare Ivano in Italia o se continuare a curarlo presso la clinica di Dar Er Salaam.
Cristina Trupia, studentessa universitaria in lingue e culture moderne all’ateneo di Trieste, era partita alla volta della Tanzania i primi di agosto. Aveva deciso di trascorrere le sue ferie nella città in cui il fidanzato lavorava. Il viaggio era anche l’occasione per ultimare la sua tesi di laurea, sul tema della condizione delle donne in Africa. Tra poco più di un mese Cristina si sarebbe dovuta laureare, concludendo così il suo percorso di studi. Per tutta la giornata di ieri sono proseguite le telefonate tra i familiari di Cristina e la Farnesina. Dopo essere stati informati dell’accaduto mamma Lea, papà Biagio e le sorelle Francesca e Silvia hanno deciso di non recarsi in Africa: nei prossimi giorni la salma della ragazza dovrebbe essere rimpatriata in Friuli.
Ascoltando il consiglio dei diplomatici impegnati in Africa i familiari attenderanno il ritorno di Cristina nella loro villetta di Bressa. Le procedure burocratiche, infatti, sono già state concluse e si attende solo il nulla osta definitivo. Quando verrà ufficializzata la data del ritorno del copro di Cristina i familiari stabiliranno, assieme al parroco di Bressa, il giorno dei funerali, che in ogni caso si svolgeranno nella chiesa parrocchiale della frazione del comune di Campoformido.
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