Schianto all’incrocio, motociclista di 44 anni in coma
Tra via Caccia e via Gorizia: l’uomo, dipendente regionale, doveva incontrare la madre, la moglie e il figlio
È in coma in un letto del reparto di terapia intensiva Riccardo Rossetto, l’udinese di 44 anni che ieri, mentre guidava il suo scooter, si è scontrato con una Renault Clio, all’altezza dell’incrocio tra via Caccia e via Gorizia. L’uomo, che è perito agrario e lavora in Regione, avrebbe dovuto recarsi dalla mamma Annamaria, in via Ronchi (nella zona di viale Ungheria), per pranzare con lei. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Molto probabilmente attendono di vedere come il paziente reagisce alle cure nelle prime 24 ore di ricovero. Da quanto si è potuto apprendere, il motociclista – che indossava il casco – ha subito diversi traumi, sia alle gambe, sia al capo. Le sua condizioni sono apparse gravi già ai sanitari del 118 che si sono recati sul luogo dell’incidente con due ambulanze. Mentre la persona che era alla guida della vettura, una donna residente a Visco, ha subìto lesioni più lievi che, almeno al momento dei soccorsi, non hanno destato preoccupazione. In via Caccia sono giunti anche gli agenti del Comando di Polizia municipale che si sono occupati di accertare la dinamica dell’incidente: i vigili hanno constatato che lo scontro è avvenuto proprio in prossimità dell’incrocio regolato da un semaforo, mentre la scooter Yamaha percorreva via Caccia in direzione di piazzale Osoppo e la Clio, arrivando da via Gorizia, era diretta verso piazza Primo Maggio. Hanno quindi ipotizzato che, da parte di uno dei due veicoli, ci possa essere stata una mancata precedenza. Questa la prima impressione. La ricostruzione, comunque, è tuttora in corso. Saranno prese in considerazione infatti, oltre alle numerose rilevazioni compiute dagli agenti, anche le testimonianze dei diversi passanti che hanno assistito all’urto. «Avevo telefonato a Riccardo stamattina (ieri per chi legge) – racconta, con la voce spezzata dall’angoscia, la madre Annamaria –, volevo sapere se sarebbe venuto a pranzo. Lui aveva risposto di sì e allora gli avevo anticipato che avrei preparato un buon risotto con gli asparagi. Pochi minuti più tardi – prosegue Annamaria -, mi ha richiamato per dirmi che sarebbero venuti anche sua moglie e il loro figlioletto di 8 anni. Poi non l’ho più sentito. L’appuntamento era per le 13 circa: mia nuora e il mio nipotino sono arrivati, mentre Riccardo era in ritardo. Poi mia nuora si è precipitata in ospedale e io sono rimasta qui con il piccolo. Sono tanto spaventata – ha ammesso la donna –, tanto più se ricordo che, solo un paio di anni fa (era il 4 giugno del 2005) mia sorella ha perso il suo unico figlio proprio in un incidente stradale. Era in moto anche lui. E se n’è andato lasciando moglie e figlio. Adesso aspetterò che mia nuora e l’altro mio figlio tornino dall’ospedale, nella speranza che mi portino buone notizie».
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