Scavi in strada per perdita di gas: non può uscire di casa con l’auto

TAVAGNACCO. Non mette in discussione la necessità e l’urgenza di un intervento legato a una perdita di gas ma, da cittadino, avrebbe preferito che un’azienda come AcegasApsAmga trattasse lui e gli altri condomini – 22 in totale – con un pizzico di attenzione in più, in modo da evitare disagi.
Mercoledì mattina, all’improvviso, Claudio Funes Nova, residente in piazza Garibaldi, a Colugna, si è trovato a fare i conti con un scavo che non gli consentiva di uscire di casa con l’automobile.
«Ho scoperto che non si poteva uscire dal passo carraio del mio condominio perché sulla strada, proprio davanti all’accesso, era stato eseguito uno scavo per riparazione delle tubazioni del gas», spiega.
Nota, quindi, un cartello che invitava a lasciare le automobili all’esterno dal garage dal giorno 18 dalle 7 al termine dei lavori. «Un condomino mi avverte che il cartello era stato affisso il giorno prima verso mezzogiorno – aggiunge –. Ma mi sembrerebbe logico che, trattandosi di un condominio con 22 utenti, la comunicazione avrebbe dovuto essere più tempestiva e più pervasiva».
Vicino al cartello – dove non c’è scritta la data di fine lavori – c’era anche la targa dell’amministratore del condominio, con tutti i relativi recapiti, «ma nessuno ha provveduto a informarlo dei lavori e relativi impedimenti, in modo che passasse la notizia a tutti i condomini con avvisi interni».
Funes Nova critica la società che gestisce il servizio. «Perché AcegasApsAmga non lo ha fatto? Si rende conto di quali problemi ha provocato o avrebbe potuto provocare – chiede –?. Un dipendente ha cercato di giustificare con il fatto che si trattava di lavori “urgenti”, dovuti a una perdita di gas, ma i segni rossi per terra c’erano da una settimana e c’era tutto il tempo per avvisare».
Il residente mercoledì ha cercato di telefonare ad Amga/Gruppo Hera di Udine, «ma per più di un’ora lo ho trovato sempre occupato». Tornando ai lavori, «non metto in dubbio che si trattava di un intervento necessario, ma andava gestito in maniera professionale – conclude Funes Nova –. Adesso (ieri, ndr) l’area del cantiere sembra ripristinata, ma i cartelli e gli avvisi di lavori in corso sono ancora presenti: in base a questo principio, allora, dovremmo continuare a parcheggiare fuori. Non è così che si lavora».
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