Scattano le nuove regole per andare in Austria: «Noi, lavoratori frontalieri fra carte, tamponi e disagi»

TARVISIO. L’inasprimento dei controlli ai confini attuato su disposizione dell’autorità austriaca a partire da mercoledì 10 febbraio sui cittadini stranieri che per lavoro si recano in Austria o per quelli che risiedono oltre confine e devono recarsi, come molti tarvisiani, al lavoro in Italia, complica parecchio la vita a questi pendolari. E le disposizioni riguardano anche gli alunni italiani delle scuole austriache, incidendo parecchio sulle stesse famiglie costrette anche a optare per scelte drastiche che portano anche al distacco tra i familiari.
«Per entrare in Austria – testimonia Diana Colloredo che da anni lavora oltre confine – è necessario il risultato negativo del tampone molecolare che si deve fare ogni settimana previa prenotazione in una sede sanitaria carinziana cui ci dobbiamo presentare con la e-card, l’assicurazione in possesso di ogni lavoratore registrato. Anche se la procedura è abbastanza rapida, siamo obbligati anche farci registrare come pendolari e pure questa incombenza da farsi settimanalmente serve a giustificare la regolarità della nostra presenza in Austria».
Una sorta di controllo incrociato costante che smentisce ciò che negli anni si era fatto apprezzare come confine aperto.
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