Scarpe appese ai cancelli Così i genitori contestano la chiusura delle scuole



Un paio di scarpe per ogni figlio appese ai cancelli delle scuole a Meduno e Lestans oppure davanti al cancello di casa a Pordenone, Prata, Sacile, Fontanafredda: è questa la protesta dei genitori del gruppo Priorità alla scuola-Pn contro le aule chiuse dal Covid. «No alla didattica a distanza che questa mattina farà accedere il computer a 39.170 studenti in Friuli occidentale per lezioni online – Paola Tolot ha fondato Pas-Pn –. Dad uguale a dimenticati a distanza tutti i nostri figli».

Chiuse le aule da oggi anche nelle sezioni dell’infanzia e primarie: i genitori imbufaliti hanno spedito una lettera-appello al governatore Massimiliano Fedriga e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. «Seconda settimana di lezioni online al cento per cento in Dad nelle secondarie di primo e secondo grado e si aggiungono altri 17 mila bambini dell’infanzia e primarie da oggi – ricorda Tolot –. È uno stillicidio. La scuola è un diritto e scattiamo una foto a ogni paio di scarpe degli alunni costretti a casa perché non siamo invisibili».

I genitori Pas-Pn continuano a firmare online la petizione-appello al ministro Bianchi contro la chiusura delle scuole. «Siamo a quota trentamila firme – sottolinea la mamma Pas – e non ci fermiamo». Famiglie in trincea contro la Dad: chiedono soluzioni alternative per l’emergenza Covid. «Aule aperte – vibra la protesta Pas-Pn –, vaccini anti Covid subito e tamponi a scuola. I nostri figli sono troppo piccoli nell’infanzia e primarie per apprendere le lezioni da un monitor – sostiene Tolot –. Troppo fragili per sopportare di essere isolati dai compagni».

Genitori al lavoro e figli a casa da gestire con tate o nonni, poi internet non copre tutti i territori. «A Cavasso genitori senza fibra ottica – segnalano alcuni docenti –. Problemi di connessione anche a Caneva, nella Bassa pordenonese e tanti alunni devono accendere il cellulare per collegarsi». Come dire disagi e spese per le famiglie. —



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