Scarello pronto a incantare con un firmamento di 19 stelle: «Contaminazione e cultura, così il Friuli può crescere»

UDINE. Contaminazione. Ecco la parola magica, il fil rouge che congiunge Emanuele Scarello, chef udinese due stelle Michelin, ed Ein Prosit.
«Grazie a questa manifestazione - dice Scarello che sta definendo i dettagli dell’esclusivo menù per la sua cena già sold out - che ritengo sia il “contenitore” più bello e importante che ci sia in regione per la cucina e la promozione dei vini, c’è una possibilità eccezionale di scambi culturali e di esperienze con colleghi cuochi che vengono da mezzo mondo.
È un continuo “via vai” di informazioni, di contenuti, un aggiornamento sulle materie prime del territorio importantissimo. Basti pensare che un anno fa Mauro Colagreco, lo chef di Mirazur, il ristorante di Mentone numero uno al mondo, durante una sua visita in Friuli mi ha chiesto di avere, per la sua cucina, gli asparagi friulani, quelli del mio fornitore. E se non è orgoglio questo...».
Scarello è una presenza consolidata di Ein Prosit ed è felice di essere anche quest’anno tra i protagonisti. «Ci sono nomi pazzeschi, personaggi che per la prima volta vengono in Italia e proprio qua da noi, in Friuli - racconta -. Con alcuni colleghi si è stratificata un’amicizia che dura da tempo, c’è gente nuova e gente che torna dopo anni. L’evento è cresciuto tantissimo, a livello di offerta gastronomica nazionale e internazionale è un appuntamento di grandissimo livello.
L’approdo a Udine, per la prima volta, credo sia una cosa eccezionale, molto positiva. Ecco mi auguro che la città riesca a mettersi al passo di questo evento-movimento. Possiamo diventare un polo attrattivo dell’enogastronomia, un riferimento a livello nazionale. Qua da noi, nei giorni di Ein Prosit, c’è l’eccellenza vera».
Su Scarello & C. i riflettori saranno puntati sabato sera, 26 ottobre. Location il suo ristorante di Godia, “Agli Amici”, l’unico in Friuli Venezia Giulia che può vantare, ormai da diversi anni, due prestigiose stelle Michelin. Protagoniste di una cena le cui prenotazioni sono esaurite, saranno addirittura 19 stelle Michelin, che prepareranno una serie di piatti di assoluto livello.
Accanto a Scarello ci saranno i tre stelle Massimiliano Alajmo delle Calandre di Rubano, Enrico Crippa del piazza Duomo di Alba, Norbert Niederkofler del St Hubertus di San Cassiano, Niko Romito del Reale di Castel di Sangro e Mauro Uliassi dell’omonimo locale di Senigallia. Con loro anche Riccardo Camanini (una stella) del Lido84 di Gardone Riviera e Luca Fantin (una stella) del Fantin-Bulgari di Tokyo.
«Ci stiamo confrontando sul menù da proporre - accenna Scarello - l’unico che, per ora, ha detto ok è Niko Romito che farà un piatto vegetale a base di cavolfiore, che sarà servito tra un primo e un secondo, in particolare tra una portata di pesce e una di carne.
Quella di Niko è una creazione davvero strepitosa, farà grande effetto sui commensali». Per il resto la sequenza di prelibatezze che i fortunati partecipanti alla cena potranno mangiare è ancora top secret, ma sicuramente sarà all’altezza delle aspettative.
Una cena con 19 stelle Michelin tutte insieme è un evento più unico che raro in regione. Massimiliano Alajmo, tanto per fare il nome di un “vicino di casa” (è padovano di Rubano) è stato, a soli 27 anni, il più giovane cuoco al mondo a guadagnarsi le 3 stelle. Ha grandissima tecnica ed è capace di mescolare sapori intensissimi e piatti leggeri. Con la sua famiglia ha dato vita a un gruppo di ristoranti che si snodano tra Venezia, Parigi, Milano e il Marocco. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto