Sbeffeggiate le sagome anti-incidenti piazzate sulle strade dalla Provincia
I militanti del Fronte friulano piazzano volantini con critiche in marilenghe

UDINE.
“Vonde monadis”. Un messaggio che non ha bisogno di traduzioni e nemmeno di troppe spiegazioni. Se non fosse che gli autori del blitz contro le sagome sistemate dalla Provincia sugli incroci più pericolosi per ridurre gli incidenti stradali sono i militanti del Front furlan, friulanisti come il presidente Pietro Fontanini e, in molti, pure ex leghisti.
L’ennesima critica al progetto Easy foot assume quindi un significato anche politico. «Il bersaglio della nostra iniziativa – chiarisce infatti il portavoce del Fronte friulano, Federico Simeoni – è la Provincia e quindi anche il suo presidente». Che, come molti esponenti del movimento friulanista, fu espulso dalla Lega alcuni anni fa dall’allora segretario Pottino, ma poi, contrariamente a chi poi si è dedicato al Front furlan, Fontanini è rientrato nella Lega dalla porta principale tanto che oggi oltre a guidare palazzo Belgrado è anche il segretario regionale del Carroccio.
I militanti del Fronte non nascondono che l’iniziativa abbia un doppio obiettivo. «Ma quello principale – spiega Simeoni – resta l’ingiustificato spreco di denaro pubblico che si è concretizzato con il progetto Easy foot perché, soprattutto in tempi di crisi, riteniamo che ci siano modi migliori di spendere i soldi».
Simeoni assicura che le sagome, che erano state criticate anche dal sindaco di Udine Furio Honsell, «sono solo il simbolo della protesta anche perché – precisa – abbiamo trovato veramente di cattivo gusto che siano state sistemate in un incrocio (quello tra via Cividina e via La Spezia,
ndr
) pochi giorni dopo un incidente mortale. Tra l’altro – aggiunge – in quell’incrocio sarà il Comune a realizzare una rotonda mentre la Provincia si limita a sistemare delle sagome».
Una critica già respinta al mittente in passato dal vicepresidente e assessore alla viabilità, Fabio Marchetti, che aveva ricordato i 22 milioni di euro di lavori appaltati dall’inizio dell’anno dalla Provincia proprio per la sicurezza e pure l’esito di alcune indagini realizzate sull’efficacia delle sagome. «Il 37,5 per cento delle persone che le vede rallenta nel tratto in cui sono poste; il 20 per cento inizia a modificare il proprio comportamento sulla strada. Se questo può aiutare a risparmiare anche una sola vita sulla strada – aveva sottolineato -, ben vengano i 160 euro spesi per la realizzazione di ciascuna sagoma».
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