Sbarca nel Manzanese la carrozzeria che crea auto su misura per Vip

La “Castagna” di Milano è la più antica al mondo. Dalle carrozze regali alle supercar comprate dagli arabi
Casa Gioacchino 3361
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Sbarca in Friuli Venezia Giulia la carrozzeria che crea auto su misura per vip

UDINE. I sogni son desideri, cantava Cenerentola. Ed è un po’ come lei, alle prese con la sua inimitabile scarpetta di cristallo, che si devono sentire i fortunati clienti di Gioacchino Acampora. Milanese, classe 1968, architetto. In Friuli il suo nome dice ancora poco, ma nella capitale meneghina e ancor più nei salotti internazionali che contano, è un vero e proprio marchio. È infatti il titolare, in zona Loreto, della Carrozzeria Castagna, la più antica nel mondo. Anno di fondazione: 1849.

Nel XIX secolo viaggiavano sulle sue carrozze lo Zar russo, l’imperatore giapponese e alcune delle più importanti famiglie d’America. Acampora rileva l’attività nel 1994 riportandola alla sua antica vocazione: dar forma ad automobili in esemplare unico. Prodotti di qualità altissima realizzati da veri e propri maestri. Professionisti di livello che a Milano scarseggiano, mentre in Friuli – parola sua – si incontrano ancora. È il loro richiamo ad attirarlo oltre il Tagliamento.

Sbarcato in regione alla ricerca di competenze, oggi l’architetto-imprenditore si prepara ad aprire una “succursale” nella zona del manzanese, eletta a sua futura sede produttiva dopo aver battuto a tappeto il territorio ed averne scoperte le qualità.

Produttive ma anche umane, «perché qui da voi – dice con convinzione Acampora – i ragazzi sono ancora pronti a impegnarsi, a imparare, a fare sacrifici per arrivare a padroneggiare un mestiere. E sono legati al territorio. A Milano trovi solo stranieri, che alla fine se ne tornano nei propri Paesi. In Friuli no ed è qui che voglio dar vita a un nuovo Rinascimento delle competenze artigianali».

In chiave 4.0. In verità, Acampora ha già iniziato con la complicità di alcune attività locali, che non si sono limitate a dargli “asilo”, ma stanno già lavorando con lui. Risultato: dal Friuli sono partite tre “super” auto e un prototipo di motocicletta commissionata da Vodafone per il grande salone internazionale Eicma.

Mentre racconta di sé, l’architetto non può fare a meno di lavorare. Abbassa il volto fino a sfiorare la carrozzeria di una delle sue ultime creazioni, inclinandolo al punto giusto per apprezzare la perfezione del colore. Verde squillante. «Non si nota nemmeno una lievissima buccia d’arancia – commenta a mezza voce –. Quando sarà lucidata sarà impeccabile. In Friuli lo sapete fare ancora».

Non tragga in inganno l’esempio materico. Accanto al pezzo verniciato di fresco ce ne sono una serie appena fresata che andrà a comporre il prototipo della moto. Sono pezzi progettati dalla Carrozzeria Castagna – 12 dipendenti in tutto di cui 6 votati al “disegno” – con le più avanzate tecnologie. Perché vecchie e nuove competenze vanno a braccetto.

La differenza è una sola. Che le nuove si trovano, con le “vecchie” l’impresa si fa più difficile. «Fino a poco tempo fa avevamo 20 dipendenti, poi pensioni e malattie ci hanno ridotti a 12» racconta l’architetto che abbracciando con lo sguardo la macchina “sotto i ferri” – una 500 da spiaggia - ne scompone la complessità: cruscotto completamente rivestito in pelle, sedili impagliati, contorno del vano-porta in legno massello. Accanto ai materiali preziosi non mancano ovviamente quelli tecnologici. Un vero gioiello. Costo? «Dipende dal grado di customizzazione.

Lì dove interveniamo al minimo, rivedendo qualche dettaglio interno e la verniciatura, siamo intorno ai 20 mila euro. Dove invece progettiamo l’auto dall’inizio alla fine si può arrivare anche a 2 milioni di euro». In un anno, la Carrozzeria può fare 30 auto, se si tratta di 500, ma anche “solo” 5 nel caso delle supercar. Basta uno squillo dagli Emirati per far cambiare i conti.

Chiamate, quelle con prefisso internazionale, che a oggi sono la maggior parte anche se, val la pena ricordarlo, a chiedere i servizi della Carrozzeria Castagna ci sono anche italiani, come il tassista di Capri che ha commissionato un tassì dal sapore retrò, ricavato dalla Fiat 500L, con tanto di effige di Sant’Antonio al centro del frontale. Per una commessa tricolore, «il 99% dei clienti è però straniero», fa sapere Acampora. L’identikit? Gente (benestante) che ama la qualità.

Non il lusso fine a se stesso. L’auto non è uno status symbol. Siamo un passo oltre. «Comprano una mia auto perché gli piace toccare con mano l’alta artigianalità del made in Italy». Know how che in Friuli come detto “si trova ancora” assicura Acampora accarezzando con lo sguardo un verniciatore “nostrano” muoversi disinvolto attorno a una delle sue creazioni.

In Friuli, l’imprenditore ne vuole mettere insieme una quarantina per creare un polo di competenze, con la complicità di altre imprese e delle istituzioni (anche scolastiche). «Il mondo automotive ci dà l’occasione per dar gambe a team fatti da persone con le competenze più disparate, che una volta formate possono inserirsi nelle aziende del territorio». Sogno? Desiderio? «Direi quasi realtà – conclude l’architetto milanese – perché qui in Friuli le cose si dicono e si fanno. Poco tempo e vedrete i risultati».

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