Santa Maria La Longa benedice lo spadino della cadetta Chiara

La cerimonia nella chiesa di Santo Stefano Udinese. La giovane friulana ammessa all’Accademia a Modena

SANTA MARIA LA LONGA. Lo spadino che completa la divisa del cadetto sarà sguainato per la prima volta la notte di Natale per essere benedetto, prima di essere rinfoderato.

Così vuole la tradizione affinchè il simbolo distintivo degli allievi ufficiali della Scuole militari dell'Esercito italiano sia posto al servizio del bene, della pace e della sicurezza. La singolare cerimonia sarà celebrata, nella chiesa di Santo Stefano Udinese, il 24 dicembre, alle 22.30, durante la Santa Messa della Notte di Natale.

E avrà per protagonista la cadetta Chiara Pecile, classe 1997, ammessa all’Accademia Militare per Ufficiali di Modena, 198° corso “Saldezza”.

É costume antico che lo spadino, consegnato all’allievo da un compagno del secondo anno durante un rito solenne, sia benedetto nella chiesa del paese di provenienza del cadetto, quando a Natale, ritorna ai propri affetti familiari.

Chiara, originaria di Tissano (frazione di Santa Maria la Longa), diplomatasi a luglio con il massimo dei voti al Malignani di Udine, è una dei 140 giovani selezionati, tra i 12.000 che hanno affrontato il concorso per l’anno 2016, ad essere ammessi all’Accademia Militare di Modena.

La giovane friulana, in questi mesi, ha affrontato le prove scritte, psicologiche e fisiche, che l’hanno portata a intraprendere il tirocinio finale presso la Scuola Ufficiali e infine ad entrare in Accademia.

Lo spadino deve essere tolto per la prima volta dal fodero e poi lì riposizionato da una persona di sesso opposto rispetto a quello del cadetto, a questi profondamente legata.

Nel caso della diciannovenne Chiara sarà il fratello Giacomo a compiere il gesto e a porgere lo spadino al sacerdote, don Armando Bassi, per la benedizione.

L’arma, simbolo della vita e della professione del cadetto, verrà in questo modo offerta dall'Allievo Ufficiale al Signore che nasce, al quale, tramite le parole della preghiera del cadetto, verrà chiesto di fare in modo che lo “spadino” sia sempre simbolo di difesa e protezione, al servizio della pace e del bene.

Accanto a Chiara Pecile, nel corso della significativa liturgia, ci saranno certamente anche la madre Caterina Braida e il padre Andrea Pecile, ma anche numerosi parenti e amici che si stringeranno attorno a lei in questo momento di grande forza simbolica.

Nei prossimi 5 anni, Chiara sarà impegnata tra Modena e Torino affrontando sia il percorso di studi militari, sia gli esami universitari per il conseguimento della laurea in ingegneria.

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