Sanità, autorizzato il centro antiveleni

Si punta al riconoscimento regionale. Potenziati i servizi di diabetologia e chirurgia della mano
Il bilancio consolidato 2010 della sanità dà il via al centro antiveleni, di rilievo regionale, al Santa Maria degli Angeli. Autorizzati investimenti all’Azienda ospedaliera per 35 milioni, all’Azienda sanitaria per 23,2 milioni e al Cro di Aviano per 1,9 milioni.


Per tutte le aziende la priorità va al contenimento dei tempi di attesa. Il documento, approvato dalla giunta regionale, di fatto chiude il 2009, rilevando passivo e attivo di tutte le strutture, e autorizza la pianificazione per il 2010, già oggetto dei singoli piani annuali.


Per quel che riguarda il Friuli occidentale, la Regione è imperativa nell’indicare alcuni obiettivi, che poi sono anche oggetto del “patto” con i direttori generali. Primo fra tutti i tempi di attesa. Ass 6, Ospedale e Cro, devono riordinare la libera professione monitorando i volumi di attività erogati, affinché non superino quelli del 2009.


Imposta anche la semplificazione delle prestazioni specialistiche, in sostanza si chiede una più intensa collaborazione con i medici di medicina generale per favorire la continuità assistenziale, facendo in modo che gli specialisti ospedalieri curino direttamente la programmazione delle visite e degli accertamenti utili al controllo, redigendo le impegnative e prenotando le prestazioni successive.


L’Azienda ospedaliera realizza questa attività in tre branche: cardiologia, ortopedia e oncologia. Non ci sono indicazioni precise per la Ass 6, che viene invitata a concordare le specialità in cui avviare la prenotabilità diretta di visita specialistica di controllo e i ritorni per la diagnostica strumentale.


Viene chiesto alla Ass 6, sempre in tema di tempi di attesa, di aumentare l’offerta di prestazioni per visite oculistiche ed ecografie ostetriche. Il Cro entro la fine dell’anno dovrà attivare la prenotazione diretta da parte dello specialista di visite ed esami, e dovrà avviare la “ricetta virtuale” per le prestazioni specialistiche erogabili all’interno dell’istituto da parte del 90% dei reparti.


Al Santa Maria degli Angeli viene inoltre assegnato l’obiettivo di garantire continuità alla riorganizzazione della medicina di laboratorio, il potenziamento delle attività di tossicologia, e il consolidamento dell’attività del Centro antiveleni in vista del riconoscimento della struttura di livello regionale.


L’Ospedale di Pordenone punta anche al riconoscimento regionale per il centro di diagnosi e cura del tumore della prostata, per il centro che si occupa del piede diabetico, per il centro di traumatologia oculare, per lo screening audiologico, oltre al consolidamento del centro di chirurgia della mano.


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