San Quirino, nasce una nuova attività
Il paese si conferma attrattivo: sabato apre il terzo negozio in pochi mesi

SAN QUIRINO. Un nuovo esercizio sta per essere inaugurato a due passi dal centro di San Quirino, il terzo tra quelli che hanno aperto i battenti quest’anno in paese.
Anche questa volta chi ha deciso di investire sul territorio è sanquirinese. Si tratta di Monica Rosset, 46 anni, grafica pubblicitaria e designer. Sabato, alle 17, la professionista inaugurerà il suo primo studio di progettazione in un locale di via San Rocco, che fu l’ufficio del padre e dello zio, di professione idraulici. Rosset rialzerà le serrande portando una nuova attività in paese. Prima di lei, il mese scorso, a portare nuova linfa nel piccolo panorama delle attività commerciali e professionali presenti a San Quirino erano stati Tommaso Nogherot, titolare della macelleria “Il Bechér” di via San Rocco, e Tiziana Sessa, titolare dello showroom di progettazione di mobili di arredamento di via Molino di Sotto.
Rosset si inserisce in quest’onda favorevole per il piccolo centro di San Quirino creata negli ultimi mesi da giovani che vanno controcorrente e che lo preferiscono ai grandi centri. Monica Rosset ha lavorato per anni nell’ambiente della comunicazione aziendale, come dipendente; scaduto l’ultimo contratto ha continuato con alcuni progetti come lavoratrice autonoma, tra cui ci sono anche alcuni lavori fatti per l’amministrazione comunale, «finché – dice – all’inizio di quest’anno mi sono decisa a fare il salto e ho aperto la partita iva, mettendomi in proprio».
La sanquirinese è tra quelle donne imprenditrici che non mancano di entusiasmo e voglia di crescere professionalmente. «Ce ne sono tante – ammette Rossit – e tutte con un grande entusiasmo e creatività. Anche da parte delle aziende, soprattutto di quelle che hanno retto bene alla crisi, si percepisce da qualche tempo una certa positività. I miei clienti sono soprattutto da fuori, io però avevo bisogno di un posto fisico in cui incontrali e ho scelto il mio paese perché credo abbia bisogno di novità e perché, grazie anche a un’amministrazione comunale sensibile su questo tema, sta dimostrando di essere piuttosto attivo e vivace».
Il locale in cui la professionista svolgerà la sua attività è rimasto chiuso negli ultimi anni. «Ma anche prima, quando lo utilizzavano mio padre e mio zio, – conclude Monica Rossit – le serrande erano sempre chiuse: ora diventerà il mio studio e al suo interno dedicherò uno spazio anche all’esposizione dei miei lavori».
(mi.bi.)
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