San Giorgio della Richinvelda, lavoratori irregolari: multate tre aziende vitivinicole

I controlli, eseguiti dai carabinieri, erano stati sollecitati durante una visita del console polacco. Le verifiche incrociate su 70 operai hanno fatto emergere contestazioni per 18 mila euro di sanzioni

SAN GIORGIO. La richiesta era partita dal viceconsole della Polonia Bartosz Warcynski, che, all’inizio di ottobre dello scorso anno, era stato in visita nello Spilimberghese, dove era presente un nutrito gruppo di lavoratori polacchi impiegati nella vendemmia. Al diplomatico erano giunte richieste di verifica sul tenore di vita e di lavoro degli operai agricoli.

I carabinieri del Nil, del Nas, della Compagnia di Spilimbergo e gli ispettori dello Spsal avevano eseguito una serie di accertamenti di carattere fiscale e assistenziale in tre aziende: una vitivinicola di San Martino al Tagliamento – dove era concentrato il maggior numero di lavoratori polacchi reclutati attraverso le liste di collocamento della Polonia -, una di San Giorgio della Richinvelda e una situata nella frazione di Cosa.

In prima battuta non emersero irregolarità di carattere igienico-sanitario. Ma i militari prelevarono numerosi documenti per eseguire le verifiche incrociate, i cui risultati ora sono noti.

Dopo l’analisi di oltre 70 posizioni lavorative, il Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pordenone ha elevato diverse violazione di natura amministrativa in materia giuslavoristica, tutte relative all’impiego di lavoratori non regolarmente assunti, per un importo di 18 mila euro.

Nella sostanza si trattava di lavoratori che, al momento delle ispezioni sul posto risultavano regolari, ma la cui posizione non era stata completamente coperta in passato, per periodi limitati di tempo, emersi sulla base della comparazione di vari dati.

Militari ed ispettori avevano fatto visita a tre aziende agricole verificando sia le condizioni di lavoro e di soggiorno degli occupati sia i documenti contabili.

I controlli, come detto, erano stati sollecitati dal viceconsole di Polonia, il quale aveva chiesto di verificare le condizioni di lavoro, descritte da taluni precarie (lo scorso anno un giovane polacco morì per cause accidentali cadendo dalle scale), dei connazionali impegnati nelle vendemmie stagionali.

Nell’immediatezza non erano state accertate situazioni particolari di disagio, anche se la verifica sulla presenza di eventuali lavoratori in nero aveva richiesto più tempo.

I polacchi impegnati in lavori agricoli dello Spilimberghese, secondo l’anagrafe delle autorità italiane, sono al momento una settantina e vivono nelle abitazioni messe a disposizione dai titolari delle aziende agricole.

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