San Daniele, lettere antisemite recapitate a consiglieri di minoranza

Recapitate a Menis, Toppazzini, Ovan e Zanini che denunciano. In Aula due giorni fa il caso delle frasi contro ebrei e donne

SAN DANIELE. «Dopo 75 anni…l’ebreo, è sempre ebreo…». È il testo antisemita delle quattro lettere recapitate ieri ad altrettanti consiglieri comunali di minoranza a San Daniele. Un messaggio, non contenuto in una busta, scritto con un pennarello a punta grossa su mezzo foglio A4 che Paolo Menis (ex Pd, liste civiche 18 San Daniele e San Daniele Bene comune, vicine al centrosinistra), Carlo Toppazzini (civica 18 San Daniele) e Romano Ovan (San Daniele Bene comune) hanno trovato nella buca delle lettere della propria casa.

All’ex assessore Consuelo Zanini (Innovare San Daniele, civica vicina al centrodestra) il foglio è stato recapitato nel suo studio legale di via Garibaldi. Un gesto compiuto da un anonimo, che ha creato inquietudine nella cittadina collinare.

Il tema dell’antisemitismo era già venuto alla ribalta alla fine del 2019 quando Giovanni Candusso, consigliere di maggioranza che per quel gesto si dimise dalla Lega, il 31 ottobre aveva pubblicato un post su Facebook, un commento riferito all’istituzione in Senato della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, presentata da Liliana Segre.

«Non capisco perché gli ebrei – aveva scritto Candusso –, si lamentano da millenni, quando qualcuno la pensa diversamente da loro». Ieri dunque un altro gesto antisemita.

Il primo a trovare la missiva attorno alle 9, è stato l’ex sindaco Menis che ha subito allertato i colleghi di minoranza. Attorno alle 16.30 è toccato alla collega Zanini ritrovare la lettera anonima, in mezzo alla posta del proprio ufficio: «Non l’ho presa come una minaccia personale, ma è un chiaro riferimento alle posizioni prese nell’ultimo Consiglio».

Ovan, invece, ha controllato la posta attorno alle 18.15 e ha trovato il messaggio. «Ho cercato di lasciare meno tracce possibili sul foglio – spiega Ovan – e quindi l’ho preso in mano solo dopo aver indossato dei guanti».

Cosa che ha fatto anche il consigliere Toppazzini: una precauzione che potrebbe favorire gli investigatori nell’individuazione del responsabile. Sì perché i quattro consiglieri stamane si recheranno dal comandante della stazione dei carabinieri, Alfredo Scudeler, per sporgere denuncia.

«Abbiamo deciso che è il caso di denunciare pubblicamente quanto accaduto – annuncia il capogruppo Fabio Spitaleri (San Daniele Bene Comune). È un messaggio inquietante che vuol dire che ci sono ancora persone che dell’antisemitismo fanno una convinzione profonda.

Si tratta di casi isolati però ci sono ed è molto preoccupante. E questa, assieme alla vicenda del noto consigliere, sono lo specchio di casi insoliti ma che ci sono. Denunciamo pubblicamente questa situazione – aggiunge Spitaleri –, la condanniamo. Non ci facciamo intimidire e continueremo a farci portatori della cultura della memoria e dell’antisemitismo».

Giovedì 30 gennaio a San Daniele era riunito il consiglio comunale. I quattro rappresentanti hanno portato e mostrato la lettera in Aula. Ferma la condanna del sindaco Pietro Valent.

«Il Consiglio nella sua interezza ha già espresso due giorni fa una ferma condanna a qualsiasi espressione possa anche avere soltanto il minimo segno di antisemitismo. Il sindaco e tutto il Consiglio – sono state le parole di Valent – esprimono piena solidarietà ai consiglieri che hanno vista violata la propria sfera privata.

L’autore di un simile gesto non può che essere una persona sconsiderata e che non conosce la storia. È intento dell’amministrazione perseguire l’autore di una tale nefandezza». —


 

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