San Daniele e Tolmezzo finalmente avranno la risonanza magnetica

Il direttore dell’Aas3 Benetollo: «Le potenti attrezzature saranno operative nei due poli ospedalieri a partire dal prossimo anno»





Un polo diagnostico strutturato per erogare oltre cinquemila esami all’anno, dotato di un’apparecchiatura per la risonanza magnetica ad alto campo per la diagnosi precoce. Per l’ospedale di San Daniele è un obiettivo atteso da lungo tempo, destinato a concretizzarsi entro un anno. L’Azienda per l’assistenza sanitaria 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli sta investendo oltre 1,7 milioni di euro per dotare la struttura ospedaliera di un’attrezzatura che consentirà agli utenti di evitare lunghe trasferte e altrettanto lunghe liste di attesa per sottoporsi a indagini diagnostiche ad ampio raggio. A San Daniele presto sarà possibile quindi sottoporsi alla risonanza all’apparato muscolo scheletrico, come pure quella all’addome, alla prostata, alla mammella fino a quelle neurologiche.

«Contiamo di partire entro il primo semestre del prossimo anno, dopo aver completato i lavori di ampliamento del reparto – è l’annuncio del direttore generale Pier Paolo Benetollo –, nel frattempo, attiveremo anche la risonanza magnetica all’ospedale di Tolmezzo, dove pure abbiamo acquistato un’attrezzatura da 1,5 tesla».

Si tratta di un’apparecchiatura all’avanguardia del costo di 800 mila euro che nel polo tolmezzino, dove i lavori sono in corso, dovrebbe essere messa in funzione entro la fine dell’anno. Complessivamente, l’Azienda ha messo a bilancio 3,5 milioni di euro per la fornitura e l’installazione delle due risonanze magnetiche. Interventi ad alta priorità, considerati fondamentali per attribuire una capacità diagnostica adeguata ai due presidi ospedalieri dotando quello di San Daniele di un’attrezzatura che mancava totalmente e quello tolmezzino di un macchinario che era venuto a mancare dopo la dismissione della vecchia risonanza articolare.

A San Daniele, afferma il direttore, «sono stati progettati numerosi interventi edilizi, innanzitutto per ricavare lo spazio necessario alla risonanza magnetica all’interno del reparto di Radiologia al piano rialzato. Sarà infatti necessario, visto il peso dell’attrezzatura, rinforzare la soletta della stanza e realizzare la cosiddetta “gabbia di Faraday” una specie di intelaiatura metallica che garantisce la schermatura per contenere il campo magnetico. Ma abbiamo anche progettato interventi destinati a garantire un miglioramento della funzionalità nel reparto – aggiunge il direttore Benetollo –, per questo abbiamo pure programmato l’ampliamento e la sistemazione dei locali adibiti ad accettazione e sala d’attesa». —



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