Salta la gara d’appalto e i bimbi dell’asilo restano nei container

Altri tre anni di lezione chiusi in un container. Una condanna che non rende felice né l’amministrazione comunale né i genitori dei bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia di Nogaredo di Prato. È il sindaco di Martignacco, Gianluca Casali, a spiegare le ultime novità sulla struttura, della cui ricostruzione si parla dal 2011, ma che dal 2013 ospita la quarta classe all’interno di un prefabbricato. «L’opera era bloccata perché il Comune non era riuscito a reperire gli spazi finanziari necessari – riferisce il primo cittadino –. Dopo oltre 5 anni, in seguito a una fase di ricognizione del progetto e ottenuto il parere dei legali, abbiamo deciso di revocare la gara precedente, che ai tempi non aveva ancora individuato l’aggiudicatario: solo terminata la fase di adeguamento progettuale provvederemo ad avviare la nuova gara». Cosa significa? Che il 2019 sarà dedicato alla valutazione degli aspetti più tecnici del progetto (“bisognerà ripensarlo sulla base nella nuova normativa antisismica”) e, quindi, alla gara europea. Serviranno poi 24 mesi da quando sarà avviato il cantiere per la costruzione del nuovo edificio.
Tutto è cominciato sette anni fa, quando l’ex sindaco Marco Zanor aveva annunciato di voler realizzare una nuova struttura. L’opera – dal costo complessivo di 3 milioni e 240 mila euro – era stata finanziata per 2 milioni e 800 mila euro con mutuo assunto nel 2011, assistito da due contributi regionali e per 440 mila euro con fondi propri. Approvato il progetto esecutivo, era stato pubblicato l’avviso di gara d’appalto. Ma nel 2013 il Patto di stabilità aveva frenato ogni buon proposito e il Comune era stato costretto a noleggiare i prefabbricati per ampliare provvisoriamente la vecchia scuola allo scopo di accogliere i bimbi della quarta classe. Da quel momento Zanor aveva avviato una serie di contatti con l’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per richiedere gli spazi finanziari, e quindi con gli ex assessore Panontin e Santoro. Sono passati gli anni, ma anche il 2017 si era chiuso senza alcuna risposta.
Dopo il commissariamento la questione è piombata nelle mani della giunta Casali. «La procedura di revoca è stata un passaggio giuridicamente impegnativo, ma che non ha causato contestazioni, a dimostrazione del fatto che tutto è stato gestito in modo corretto – conclude il sindaco –. Dispiace trovarsi ancora in questa situazione ma l’obiettivo principale del mandato è realizzare la scuola dell’infanzia e procediamo in questa direzione. Per un’opera così importante serve tempo». —
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