Sale l’acqua dalla falda, garage allagati

Garage allagati, ieri, nel mini centro commerciale in via Galileo Galilei a Pordenone. E’ il colpo di coda delle eccezionali piogge: l’innalzamento della falda freatica ha allagato tutto il sotterraneo, compresi i posti auto. Un paio di vetture sono rimaste parcheggiate con le gomme nell’acqua, mentre le due pompe idrovore accese per ore ne hanno abbassato il livello. A metà pomeriggio, la situazione era sotto controllo anche se il deflusso dell’acqua dai garage è lento. «E’ tutta colpa del livello della falda sotterranea – hanno commentato i commessi dei negozi che confinano con il mini casinò sulla Pontebbana -. Le pompe tamponano la situazione, per evitare il peggio alle auto di chi lavora negli uffici oppure ha comprato il posto macchina».
Una reazione istintiva al problema è stata il cartello affisso da un proprietario: “Vendesi garage”. Le pompe idrovore hanno bloccato l’allagamento, ieri, ma il problema resta. Il drenaggio fa impennare i costi nella bolletta elettrica, anche perché l’abbassamento della falda ha periodi lunghi. La situazione è sotto controllo, ma non ci sono soluzioni all’istante. L’idea lanciata da qualcuno di pompare l’acqua dal sottosuolo per abbassare la falda non è sostenibile. «Si possono pompare milioni di metri cubi d’acqua – hanno spiegato ai proprietari gli idraulici - senza tuttavia che la falda si abbassi di un millimetro».
La falda non ha una presenza omogenea: si sviluppa a macchia di leopardo con sacche di diversa capacità. La falda si è alzata – pare almeno di 50 centimetri, anche se poi dipende dalle zone - come conseguenza evidente della eccezionalità delle piogge.
I danni da innalzamento anomalo della falda acquifera si contano anche in altri quartieri (Torre, Pordenone centro) e nella cintura provinciale. A Ranzano e Vigonovo ci sono autorimesse e cantine allagate da 60 centimetri d’acqua, da giorni. Se l’acqua dovesse continuare a salire dalla falda potrebbero esserci effetti anche sulla stabilità delle strutture. Ma questo è uno scenario a cui nessuno vuole nemmeno pensare.
Chiara Benotti
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