Sacrestana dal 1965, Aurelia “va in pensione”

A 81 anni lascerà il testimone al giovane Lorenzo D’Andrea domenica dopo la messa
FORNI DI SOPRA. Dopo 53 anni cambio del sacrestano nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Forni di Sopra. Aurelia Cella raggiunta la bell’età di 81 anni lascia il testimone al giovane Lorenzo D’Andrea “Bisar”. La parrocchia saluterà Aurelia e officerà al cambio di sacrestano, con la cessione delle chiavi della parrocchiale, questa sera, nella chiesa di Cella, con una messa cui seguirà un breve commiato con la partecipazione non solo dei fedeli, ma di tutta la collettività fornese.


Aurelia ha scelto questo giorno della festa di sant’Antonio abate per ricordare il marito Oreste Cappellari “Mùnic” scomparso il 18 gennaio di quattro anni fa, con il quale ha intrapreso la cura della sacrestia il 1 gennaio 1965.


Aurelia si è curata di tutte le chiese del paese, di quella di Andrazza, della parrocchiale, della Madonna della Salute e del gioiello di San Floriano, monumento nazionale, contenete il celeberrimo trittico del Bellunello. La chiesa di Vico, intitolata a San Giacomo, è stata seguita da altre persone del capoluogo, con la quale Aurelia ha sempre collaborato. A salutarla questa sera tutto il paese, sindaco Lino Anziutti in testa, che ricorda la sua dedizione non solo alla sacralità delle chiese da lei curate, ma alla sua passione per la tradizione, la cultura e la storia del paese, tanto da vederla fra gli ideatori dei due musei, il “Filo dei ricordi il “Museo rurale fornese” del paese. Aurelia si è sempre resa disponibile per aprire, a qualunque orario, la chiesa di San Floriano per mostrare i preziosi affreschi, rimasti un vero cruccio perché non ancora messi in sicurezza, e il prezioso trittico quattrocentesco del Bellunello ivi conservato. Con i fondi raccolti anche dalla sua collezione di santini, ultimamente Aurelia con il suo successore ha provveduto a far restaurare diversi manufatti religiosi che rischiavano l’usura del tempo. Ora il testimone passa al giovane Lorenzo, che sin da piccolo all’ombra del campanile è stato affascinato dal suono del “campanon” e che da tempo si era affiancato ad Aurelia in questa delicata missione.


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