Sabotaggio, nei guai ex direttore di market

Un 52enne di Remanzacco è accusato di aver ostacolato l’attività dell’azienda di cui era dipendente dopo essere stato trasferito

UDINE. Alcuni mesi dopo esser stato promosso direttore di supermercato, ma spedito in una sede a una cinquantina di chilometri di distanza dal precedente posto di lavoro e residenza, secondo la Procura di Trieste si è introdotto abusivamente, e in più occasioni, nel sistema informatico dell’ex filiale, pure danneggiandolo attraverso la cancellazione del contenuto di alcune cartelle di posta elettronica aziendale.

Per questo, il 52enne Hermann Anello, residente a Ziracco, frazione di Remanzacco, ed ex store manager della Despar di Ronchi dei Legionari, è accusato di essere il responsabile di una serie di “sabotaggi”, maturati prendendo visione della corrispondenza telematica di ingresso e uscita, delle statistiche mensili di fatturato e degli inventari della vecchia filiale friulana dell’Aspiag Service, a insegna abete verde, presso cui in precedenza aveva lavorato come vice direttore.

Non solo: per il pubblico ministero Maddalena Chergia ha preso visione delle schede di gestione del personale relative a otto dipendenti, alterato sia gli ordinativi di merce (in tre occasioni) sia il quantitativo di banconote e moneta metallica richiesta per il rifornimento del punto vendita di Remanzacco e perfino gli orari delle presenze al lavoro di un collega parigrado. Inoltre mandando, in sua vece, anzitempo i prospetti settimanali delle ore lavorate «incompleti», lasciando privi di dati alcuni giorni e facendo perciò apparire non completato l’orario.

Il tutto mentre il 52enne operava a Ronchi, «sfruttando le password a suo tempo conosciute in ragione dell’attività svolta» e anche «in seguito alla modifica di quelle relative alla piattaforma As400, apprendendole mediante accesso abusivo ai messaggi di posta elettronica con cui venivano inviate le nuove password».

Di qui la richiesta di rinvio a giudizio formulata da Chergia per le ipotesi di reato configurate, peraltro con l’aggravante di «aver commesso il fatto con abuso della qualità di operatore di sistema», circostanza che lo parificherebbe dunque al pubblico ufficiale, con pene da uno a cinque anni.

Quasi superfluo dire che dopo le circostanze contestate, cioè l’accesso abusivo (e continuato) al sistema informatico e il danneggiamento dello stesso, in simultanea è arrivato, per il 52enne, il licenziamento in tronco da parte di Aspiag service srl, concessionaria del marchio Despar per il Nordest italiano.

Mercoledì l’uomo, assistito dall’avvocato Barbara Brancale del foro di Udine, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti del Tribunale di Trieste. Il legale non commenta gli atti di indagine ma annuncia, in caso di rinvio a giudizio, il probabile ricorso a riti alternativi. «Il mio cliente non ha impugnato il licenziamento - spiega Brancale - e ha avanzato anche una proposta risarcitoria de minimis, trovandosi, purtroppo in età avanzata, privo di occupazione.

È consapevole di non aver compiuto azioni positive - prosegue - ed è anche molto dispiaciuto. Quando i fatti sono avvenuti si trovava in una situazione di fragilità. Per questo ha vissuto particolarmente male lo spostamento da una sede all’altra. Tuttavia - conclude - faccio fatica a configurare un danno economico per l’azienda dettato dall’acquisto di maggiori quantitativi di merce, visto che poi è stata smistata in altri punti vendita».

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