Rumori e traffico: i pilastri della voce del no

“Piste Nestre” riunisce ambientalisti come il Cordicom e Legambiente. Alleanza con Pozzuolo e Pavia

MORTEGLIANO. Un autodromo su una trentina di ettari fa paura a Lavariano, sull’iniziativa il paese si divide. Da una parte i comuni residenti, preoccupati di una realtà impattante, sovradimensionata, estranea alla vocazione di un borgo rurale. Dall’altra gli imprenditori commerciali, alle prese con una crisi che non cessa di mordere i già risicati introiti. A questi ultimi strizza l’occhio la Pro.Mo.Mortegliano, che a loro soltanto ha presentato il progetto in una serata a invito e senza dibattito, a Lavariano.

Per portare avanti l’azione degli oppositori invece è sorto in paese, presieduto da Erminio Polo, il comitato Piste Nestre che di recente ha cercato sinergie con i paesi dei vicini Comuni di Pozzuolo e di Pavia di Udine: si ritengono infatti a rischio impatto pure Risano, Sammardenchia, Chiasottis e parte dello stesso capoluogo Pozzuolo. Tra le criticità comuni, il traffico su strade inadeguate a sopportarlo e il rumore dell’attività motoristica. Una raccolta di firme ha sottoscritto la preoccupazione di Piste Nestre, che vede solidali gruppi ambientalisti come il Cordicom e il circolo della Legambiente, oltre ad altri comitati locali che tengono d’occhio il consumo di suolo agricolo, oggetto di trasformazione irrigua con soldi pubblici, e gli appetiti dei cavatori di ghiaia.

«L’ex pista di volo è un bene collettivo e l’autodromo lo snaturerà creando inquinamento e disagi ai paesi contermini. Chiediamo al Comune di Mortegliano di revocare ogni atto che ne permetta la costruzione»: questo l’appello più recente, che Piste Nestre ho rivolto al sindaco Alberto Comand durante un recente incontro pubblico tenuto a Risano, dove si è rimarcata la previsione di un passaggio lungo i paesi di oltre 8 auto al minuto se ci sono gare, o 11 all’ora tutti i giorni, con 50 mila frequentatori all’anno, 150 al giorno, un parcheggio interno di mille 380 auto.

Perplessità pure sui modesti risvolti occupazionali: solo 23 i posti di lavoro. Secondo Piste Nestre un circuito di seconda categoria, quale quello in progetto, non sarebbe remunerativo. Osservando poi le coincidenze dei proponenti con quanti hanno a che fare con cave, discariche e rifiuti, si paventano esiti quali quello che, partito come promessa di sviluppo nel settore golfistico, a Chiasiellis ha prodotto solo la ferita aperta di un brutto abuso ambientale.

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