Rubano un Suv Mercedes e “clonano” la targa: presi

AMARO. Rubano un’auto di grossa cilindrata, alla quale sistemano una targa clonata da un altro mezzo uguale, regolarmente circolante. E il gioco è fatto: ai controlli, se non approfonditi con la “lente”, risulta tutto a posto e l’auto può così prendere la via dell’Est Europa, dove viene di solito venduta.
Un “trucchetto” che questa volta non è riuscito a due siciliani, che sono stati arrestati per riciclaggio di auto dopo essere stati fermati in A23 dagli agenti della sottosezione della polizia stradale di Amaro, guidata dall’ispettore capo Sandro Bortolotti.
Tutto è cominciato attorno alle 5, quando in A23 gli agenti, in un’area di servizio, hanno notato una Mercedes Ml 3500 sfrecciare ad alta velocità. Si sono subito messi al suo inseguimento, riuscendo a fermare il Suv in un piazzale di sosta, all’altezza di Colloredo di Monte Albano.
Ad una prima occhiata tutto sembrava a posto: documenti e targhe risultavano appartenere a una vettura regolarmente in circolazione.
Accertamenti più approfonditi della Stradale hanno però messo in luce l’imbroglio, scoprendo che la Mercedes – del valore di 60 mila euro – risultava rubata a Palermo, lo scorso febbraio, da una concessionaria, dove erano stati prelevati altri due mezzi di grossa cicilndrata.
Non solo: al Suv era stata applicata una targa falsa “copiata” da quella di un’altra Mercedes Ml (circolante a Firenze).
La vettura era destinata al mercato dell’Est Europa, dove – se non fermata prima – sarebbe potuta essere immatricolata senza destare alcun sospetto circa la provenienza e la targa, abilmente clonata.
A finire nei guai sono stati Giuseppe Reina, 44 anni, e Domenico Toscano, 51, entrambi residenti a Catania, che sono stati arrestati dalla Polstrada di Amaro per riciclaggio di vettura.
Se le utilitarie in genere vengono rubate per commettere rapine e furti o per venderne i pezzi di ricambio, le auto di grossa cilindrata – spiegano gli inquirenti – sono spesso rubate su commissione per essere poi rivendute all’estero.
Spesso, infatti, i furti avvengono nelle sedi delle concessionarie di auto e, a sparire, è sempre più di una vettura alla volta. Un mercato, questo, che risulta particolarmente attivo verso i Paesi dell’Est.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto