Rovinato dagli interessi, presidio davanti alla Hypo bank

TAVAGNACCO. Per annunciare il suo arrivo a bordo di un autoarticolato che ha piazzato davanti alla sede della Hypo bank ha inviato un telegramma all’amministratore delegato.
Ha esordito con un interrogativo: «Come si sente un uomo a rovinare le famiglie per completare il dubbio lavoro dei suoi predecessori?» ha messo nero su bianco. La protesta di Antonio Frisoli è approdata a Feletto ieri con un “bilico” che ha invaso metà della strada. L’imprenditore torinese di 53 anni, ha aperto un banchetto sul quale ha disposto gli articoli che i giornali locali hanno già pubblicato sul suo caso e i documenti che scandiscono l’iter di quello che lui ha definito “un incubo decennale”.
«Nel 2003 ho contratto un leasing con Hypo bank perchè volevo comprare un magazzino a San Mauro Torinese» ha raccontato l’imprenditore che, fino al 2011, era a capo di un’impresa che si occupava della logistica del freddo e che dava lavoro a una quarantina di persone. «Questa vicenda mi ha rovinato – sbotta – dopo aver speso tutto quello che avevo per pagare le rate del leasing e l’incredibile ammontare di interessi che mi è stato richiesto, ho anche dovuto mettere un’ipoteca da un milione di euro sugli immobili che possedevo e ora, dopo aver pagato un milione e 400 mila euro alla banca, non possiedo più nulla, nemmeno il magazzino che l’istituto di credito è deciso a vendere all’attuale affittuario. Dopo aver inscenato una protesta a Torino, Frisoli è venuto a Udine a manifestare e, nei prossimi giorni, è deciso a trasferirsi a Roma e a chiedere udienza al Papa.
Intanto la sua battaglia si sta combattendo nelle aule dei tribunali sul fronte civile e penale. È il legale di Frisoli, l’avvocato Fabio Trommacco a illustrarne le tappe. «Abbiamo consegnato un esposto alla Procura della Repubblica di Udine, alla Guardia di Finanza e, per competenza, ai carabinieri di Settimo Torinese – esordisce – abbiamo denunciato una situazione che assume rilevanza penale viste le anomalie finanziarie emerse quando l’istituto di credito ha applicato tassi ben superiori alle soglie di legge mettendo in atto comportamenti con intenti truffaldini. Si tratta di una vicenda sulla quale la procura di Udine ha aperto un fascicolo e sta tuttora indagando.
Sul fronte civilistico abbiamo aperto un contenzioso ricorrendo in Appello a Trieste in relazione a un’ingiunzione attivata da Hypo nei confronti della ditta Immobiliare Novanta, la società di Frisoli, nonchè nei confronti dei fideiussori e del garante, anche in questo caso si tratta di una procedura in itinere.

Nel frattempo però le sostanze di Frisoli si sono volatilizzate. «Ho pagato regolarmente finchè ho potuto – ammette – poi, oltre ai 13 mila euro mensili che corrisponevo, hanno cominciato ad arrivare gli aumenti legati all’indicizzazione, quattro o cinque mila euro ogni trimestre. Nel 2008 ho rinegoziato cambializzando la dilazione. Complessivamente ho pagato 1,4 milioni di euro, alla fine però hanno messo in vendita il magazzino per 920 mila euro e io non ho avuto che pochi giorni per prendere visione di tutta la documentazione prima che loro avanzassero l’opzione all’affittuario. Questo – assicura – non lo posso accettare».
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