Rogo al mobilificio, nuovi focolai Pravisdomini, nel capannone della ditta Camerette Ola le cataste di compensato faticano a spegnersi

PRAVISDOMINI. A oltre due settimane dall’incendio che ha devastato l’azienda Camerette Ola di Peter Wood srl, a Frattina di Pravisdomini, proseguono i sopralluoghi dei vigili del fuoco. Alcuni...
Di Andrea Sartori

PRAVISDOMINI. A oltre due settimane dall’incendio che ha devastato l’azienda Camerette Ola di Peter Wood srl, a Frattina di Pravisdomini, proseguono i sopralluoghi dei vigili del fuoco. Alcuni focolai, infatti, continuano a riprendere vigore. La scorsa settimana, dopo l’intervento di Pasquetta, anche nel fine settimana un residente in zona ha segnalato fumo levarsi dallo stabilimento distrutto.

Pure il sindaco Davide Andretta ha partecipato al sopralluogo. «Il compensato ammassato nello stabilimento fatica a spegnersi – ha riferito –, e talvolta le fiamme riprendono vigore. Sabato scorso, i vigili del fuoco hanno effettuato un lavoro significativo, con massicce quantità d’acqua per assicurarsi che il materiale si spegnesse definitivamente».

Il capannone resta intanto sotto sequestro da parte della procura di Pordenone, che a pochi giorni dal rogo ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di incendio doloso. I vigili del fuoco, oltre ai sopralluoghi per spegnere i nuovi focolai, erano tornati nello stabilimento incendiato anche per rilievi funzionali all’indagine. Gli inquirenti continuano a seguire tutte le piste. L’incendio ha interessato una superficie coperta di circa 15 mila metri quadrati (5 mila metri quadrati di copertura in cemento-amianto sono collassati). I danni ammontano a oltre 800 mila euro, coperti da assicurazione. Bloccata la produzione dell’azienda, che aveva di recente rilanciato i capannoni dell’ex mobilificio Forma Tre. Società che proseguiva l’attività di una storica azienda nella produzione di camerette per bambini. L’eventuale ripresa, come già annunciato dai vertici, non avverrà in quel luogo, al massimo in altro sito dell’area produttiva di Frattina o nei paesi limitrofi. Per i lavoratori si prevede il ricorso alla cassa integrazione speciale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto