«Rivelati segreti alla concorrenza»: in tre nei guai

Entrambi avevano cessato di lavorare in un’azienda e trovato impiego in un’altra. Dalla “Eurolls spa” di Attimis erano passati alla “Promostar srl” di Buja, sua concorrente: stesso business - costruzione e vendita di macchinari industriali - e, quindi, stessa clientela. E loro, cambiato datore, avevano continuato a svolgere le mansioni di sempre. Succede, avranno pensato vecchi e nuovi colleghi. Finché, tra le offerte commerciali della Promostar, non era spuntato il cosiddetto “lombricone”: un devolvitore orizzontale progettato dalla Eurolls.
I guai, per Nicola Franceschinis, 51 anni, di Buja, e Lorenzo Zontone, 44, di Martignacco, erano cominciati così. E, a ruota, avevano finito per coinvolgere anche Sandro Miconi, 52, di Buja, in qualità di legale rappresentante della Promostar. Accusati tutti dell’ipotesi di reato di rivelazione di segreti industriali e, i soli presunti ex dipendenti infedeli, anche di appropriazione indebita. Avviata su denuncia del presidente della Eurolls, Renato Railz, con l’assistenza legale dell’avvocato Maurizio Miculan, l’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di finanza sotto il coordinamento del sostituto procuratore Giorgio Milillo. Che, esaminata la documentazione sequestrata durante le perquisizioni disposte nell’azienda e nelle abitazioni degli indagati, nei giorni scorsi ha fatto notificare a tutti l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Sono stati proprio i disegni dei progetti del lombricone trovati dagli investigatori nei computer di Franceschinis e, in numero inferiore, di Zontone, a convincere il pm a procedere con la contestazione. «L’analisi della documentazione rinvenuta sui pc in loro uso, sia quelli in azienda che quelli presso le abitazioni – ha scritto il consulente della Procura, ingegner Roberto D’Agostini, nelle conclusioni della perizia tecnica –, ha messo in evidenza che tutti i particolari sono di provenienza “Teurema” (i disegni di proprietà Eurolls che anni addietro aveva acquistato la società Teurema, ndr)».
L’assunto accusatorio, insomma, è che i due impiegati - tecnico progettista dal 2004 alle dimissioni del 2013, il primo, e tecnico commerciale dal 2007 alle dimissioni del 2010, il secondo - abbiano rivelato e impiegato a tutto vantaggio della Promostar le notizie sul macchinario industriale apprese in Eurolls e destinate a rimanere segrete. Il devolvitore orizzontale, ideato da Eurolls nel 2006, aveva cominciato a essere offerto in vendita dalla concorrente nel 2015: prima alla società australiana “One steel” e, due anni dopo, alla bresciana “Alfa Derivati”, entrambe nel pacchetto clienti della ditta di Attimis.
«È un fascicolo molto voluminoso e complesso e ci riserviamo di studiarlo, avvalendoci anche di nostri consulenti tecnici, prima di esprimerci sulla strategia difensiva», ha detto l’avvocato Pierenrico Scalettaris, difensore di Franceschinis e Zontone. «Presa cognizione del contenuto del fascicolo di indagini, abbiamo depositato una memoria al pm, per chiarire la totale estraneità alla vicenda sia di Promostar sia del suo amministratore delegato», ha affermato l’avvocato Stefano Buonocore, che assiste invece Miconi. —
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