Rissa tra tifosi in Puglia Coinvolto e perquisito anche un pordenonese
C’è anche un uomo residente a Pordenone fra le 39 persone oggetto di perquisizione da parte della Digos nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Foggia sulla rissa tra le tifoserie di Bari e Lecce, avvenuta il 23 febbraio scorso lungo l’autostrada A16, all’altezza di Cerignola. Gli uomini della questura cittadina hanno bussato alla porta del pordenonese d’adozione, trasferitosi in riva al Noncello successivamente all’episodio incriminato.
Mazze da baseball, petardi e fumogeni sono alcuni degli oggetti sequestrati nelle abitazioni e nelle sedi di alcuni ultras del Bari e della squadra salentina. I primi quel giorno erano diretti a Castellamare di Stabia per l’incontro con la Cavese, i salentini a Roma per la partita di serie A con i giallorossi della capitale. Nell’inchiesta sono al momento indagate 16 persone, 11 tifosi del Bari e 5 del Lecce. Le perquisizioni sono state eseguite dalla Digos di Bari che sta conducendo le indagini, in collaborazione con i colleghi appunto di Lecce e Pordenone, nelle case e nelle quattro sedi dei club biancorossi baresi: «Seguaci», «Bulldog», «Re David» e «Cani sciolti».
Sono ipotizzati i reati di rissa aggravata, blocco autostradale, danneggiamenti, incendio, lesioni aggravate, porto di armi e oggetti atti a offendere, nonché furto di sciarpe e cappelli. Tra gli indagati c’è anche l’ultras 42enne barese Giuseppe Alberga, già imputato nel processo che inizierà a ottobre per riorganizzazione del disciolto partito fascista per l’aggressione da parte di attivisti di Casapound avvenuta il 21 settembre 2018 nel quartiere Libertà di Bari. Vittima dell’aggressione fu un gruppo di manifestanti antifascisti che aveva partecipato ad un corteo, organizzato dopo la visita nel capoluogo pugliese dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Nel corso della rissa, ricostruiscono gli investigatori, un mezzo di tifosi leccesi fu dato alle fiamme, altri gravemente danneggiati e fu interrotta la circolazione sull’autostrada per diverse ore. Le indagini, coordinate dal pm Marco Gambardella, hanno subito consentito di identificare, all’uscita dei due caselli autostradali baresi e in altre zone del capoluogo, decine di tifosi di entrambe le fazioni, alcuni dei quali perquisiti ieri, e di rinvenire oggetti atti a offendere, verosimilmente utilizzati nella rissa, per il possesso dei quali erano già stati segnalati quattro soggetti. —
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