Rissa dopo il film indiano: arresti e feriti

SAN VITO. Forse avevano “conti aperti” mai regolati, forse vecchie acredini tra opposte fazioni di indiani. Fatto sta che il post proiezione di “Jatt & Juliet 2”, all’auditorium comunale Zotti di San Vito al Tagliamento, domenica pomeriggio si è trasformato in un far west con tre uomini finiti in ospedale, di cui due arrestati e uno denunciato per rissa aggravata.
L’auditorium comunale era stato noleggiato da un gruppo di indiani, che aveva fa disponibilità della pellicola uscita il 28 giugno in lingua punjabi, seguito della prima che in India ha avuto un notevole successo e un premio Award. La proiezione, grazie al supporto logistico della pro loco, era prevista in due tornate, alle 15.30 e alle 18. Solo la prima è andata a buon fine. Per modo di dire. Perché proprio mentre la novantina di spettatori, provenienti da gran parte del Nordest, stava uscendo dall’auditorium, poco dopo le 18, lungo le scale un gruppo di indiani si è accanito a cinghiate, calci e pugni contro un connazionale, Preet Bhawan Singh, 30 anni, di Oderzo. Nella struttura c’è stato il fuggi fuggi, mentre la lite è proseguita all’esterno.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe accoltellato – ma l’arma non è stata trovata – due connazionali: Parpat Rana, 26 anni, di Codognè, e S.P., 23 anni, di Eraclea. Se il primo, poi, da alcuni connazionali è stato portato all’ospedale di San Vito al Tagliamento, secondo e terzo, da altri amici, sono stati portati all’ospedale di Portogruaro. Tutti e tre sono regolari in Italia, incensurati e di professione operai.
Nel frattempo i carabinieri di San Vito al Tagliamento, Casarsa e della Compagnia di Portogruaro, hanno sentito testimoni e chiuso il cerchio dopo avere acquisito le versioni, divergenti, dei feriti.
Sing e Partav sono stati arrestati: il primo, dimesso ieri mattina dall’ospedale e assistito dall’avvocato Ezio Novelli, è stato portato nel carcere di Pordenone. L’udienza di convalida sarà fissata oggi. Il secondo, assistito dall’avvocato Walter Buttignol, è stato rimesso in libertà dal pubblico ministro di turno della procura di Venezia: l’udienza di convalida sarà fissata in un secondo momento. Per il terzo è scattata la denuncia a piede libero.
Le indagini si preannunciano complesse, in quanto, come detto, i testimoni – una decina – hanno fornito versioni contrastanti. «Non avevo coltelli, sono stato aggredito», sono state le prime parole di Singh agli inquirenti. Non aveva ferite da taglio, bensì un lieve trauma cranico e lesioni al gluteo destro.
Degli altri due, prognosi di pochi giorni per Rana, riservata in via precauzionale, ma non in pericolo di vita, per il ventitreenne; entrambi presentavano ferite da taglio. Fino al momento della cristallizzazione dei fatti e in attesa delle determine della magistratura, i due fermati sono stati piantonati.
I carabinieri hanno trasmesso un rapporto al pubblico ministero di turno della procura di Pordenone, Pier Umberto Vallerin, che ha aperto un fascicolo. La vicenda è tutta da approfondire, soprattutto a causa della “reticenza” di alcuni indiani che si trovavano all’esterno dell’auditorium al momento della rissa. «Questioni vecchie», hanno farfugliato alcuni; «vecchi rancori», hanno replicato altri. Il perché, tuttavia, non l’hanno detto.
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