Risonanza magnetica a San Daniele? No, la Corte dei conti blocca l’acquisto

Colloredo di Monte Albano: la Comunità collinare aveva messo a disposizione 500 mila euro. Per la magistratura contabile un’aggregazione di comuni non può investire su quel tipo di spesa

COLLOREDO. Il rischio “erariale” mette a rischio il futuro acquisto della risonanza magnetica (nella foto) per l’ospedale di San Daniele.

Lo avevano promesso i sindaci della zona collinare e nell’assemblea dell’omonimo consorzio di Comuni che ha sede a Colloredo, avevano approvato il contributo da 500 mila euro oltre ad aver già stretto la convenzione con l’azienda sanitaria per l’avvio dell’iter, ma ora la Corte dei conti «sconsiglia» l’acquisto agli amministratori.

La notizia pare essere emersa ufficialmente nel recente incontro fra sindaci svoltosi lunedì pomeriggio, e dunque la stessa assemblea non ha ancora fatto i necessari approfondimenti per prendere una decisione su come procedere.

«La verifica prima dell’acquisto era una clausola che avevamo previsto ancora quando avevamo approvato la direttiva che disponeva quell'investimento», risponde Gianbattista Turridano, presidente della Comunità collinare che ha già provveduto a far inviare il documento con il parere della Corte dei conti a tutti i Comuni, affinché ogni amministrazione possa fare i suoi approfondimenti e verifiche.

In un lungo documento, la Corte dei conti pare porre un dubbio sulla possibilità, in base alle normative, che un'aggregazione di Comuni come il consorzio con sede a Colloredo possa investire dei fondi per quel tipo di acquisto, ricadendo di fatto sulla Regione la competenza in merito alla gestione della sanità locale.

Era stato proprio il direttivo dell'assemblea dei sindaci ad aver fatto predisporre il quesito alla Corte dei conti, per verificare la congruità dell'investimento con quanto previsto dalle normative. Di fatto, la convenzione stipulata a dicembre tra Azienda sanitaria e Comunità collinare, prevedeva che quest'ultima mettesse a disposizione 500 mila euro.

Questi ultimi, aggiunti ai 590 mila già inseriti dalla stessa Regione sul bilancio dell’Azienda sanitaria, avrebbero contribuito all’acquisto della risonanza magnetica per l’ospedale di San Daniele: «È chiaro - aggiunge Turridano - che la volontà degli amministratori di dotare l’ospedale di quella apparecchiatura resterà ferma, qualunque saranno le decisioni che si prenderanno. Se non sarà possibile spendere fondi nostri, dovremo trovare altre vie perché si tratta di un investimento necessario per l’ospedale».

I 500 mila euro che la Collinare aveva previsto di investire sulla risonanza magnetica fanno parte del patrimonio proprio dell'ente stesso, frutto in particolare dei ricavi ottenuti dai canoni di affitto applicati ai gestori delle condotte del gas di cui il consorzio è proprietario, ma per la Corte dei conti pare proprio che non sia possibile investirli sul fronte sanitario, non essendo quest'ultimo di competenza dell'ente .

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