Ripulire l’alveo del rio Tresemane e finire la ciclabile Tricesimo-Udine

TAVAGNACCO. Facilitare l’accesso a Udine per chi sceglie di raggiungere il centro città in bici o a piedi. E rendere più gradevole e sicuro il paesaggio che circonda la pista ciclabile che attraversa il territorio comunale. La zona a sud di Feletto Umberto è oggetto di una serie di interventi da parte dell’amministrazione comunale di Tavagnacco. Dopo aver sistemato il tratto di percorso che passa dietro alla concessionaria di auto Ferri, è stato approvato il progetto preliminare dei lavori di manutenzione idraulica degli invasi di laminazione sull’alveo del rio Tresemane.
Per capire quale è l’intervento cui si fa riferimento bisogna tornare agli anni ’90, quando la Protezione civile aveva scavato due grosse vasche, nella zona meridionale di Feletto, al fine di far defluire le acque in caso di alluvione. Quegli scavi, ora, sono invasi da arbusti e vegetazione e toccherà al Comune occuparsi della manutenzione: l’intervento che spettava alla Regione, con delega amministrativa nel 2014, è infatti passato nelle mani del Comune di Tavagnacco.
«La costruzione della tangenziale est ha contribuito a far defluire il Tresemane nel Torre – spiega l’assessore ai lavori pubblici Paolo Abramo –. E ora in quelle vasche, prive di acqua, la vegetazione è cresciuta rigogliosa: lavoreremo per sistemarla e ripulirla».
L’intervento di pulizia di quell’area, per un importo complessivo di oltre 76 mila euro, si inserisce in un’azione più complessa che ha come obiettivo la realizzazione di un passaggio sicuro e pratico per i cittadini. L’interesse principale era di procedere infatti con il collegamento tra territori confinanti, prolungando la pista ciclabile che parte in fondo a via IV Novembre e giunge in prossimità del sottopasso della Gran Selva. E così è stato fatto.
«Il Comune ha autonomamente concluso quest’intervento – prosegue l’assessore – sistemando la parte terminale di quella pista ciclabile». Cosa significa? Che ora chi vorrà scendere a Udine da Tricesimo in bicicletta potrà farlo sfruttando senza alcuna difficoltà la pista ciclabile che passa per Laipacco, Tavagnacco e Branco e che poi da Feletto attraverso il sottopasso arriva in città. «Il grosso del lavoro è stato fatto, manca solo un parapetto che separi la vasca dal percorso ciclabile – aggiunge Abramo –. Ma provvederemo presto anche a questo».
Non resta che un ultimo, ma decisivo passo, che spetta al Comune di Udine. Perché dopo il sottopasso della Gran Selva, i disagi per i ciclisti e i pedoni ricominciano. «Speriamo che sia realizzata presto la ciclabile che porta in piazzale Chiavris – conclude l’amministratore –. Solo così chi si sposta con la bicicletta potrà arrivare in centro in sicurezza».
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