Rinasce l’ex caserma Gamerra custodirà archeologia e opere d’arte

F.a.

PALMANOVA

L’ex caserma napoleonica Gamerra affidata dal Demanio del Fvg alla Soprintendenza per i beni culturali del Friuli Venezia Giulia: ospiterà reperti archeologici e l’allestimento di opere d'arte. A firmare l’accordo la Soprintendente Sabap del Fvg Simonetta Bonomi e il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Fabio Pisa.

La caserma Gamerra è uno degli edifici di grande valenza storica, inserito all’interno dell’ampio complesso dell’ex caserma Montezemolo, uno dei numerosi contenitori pubblici che costituiscono l’ossatura della città stellata di Palmanova.

Per Palmanova, dal 1960 monumento nazionale e di recente inserita anche nel patrimonio dell’umanità Unesco, si sta cercando di tracciare un disegno di riqualificazione complessiva con la collaborazione di tutte le amministrazioni, centrali e locali, possa innescare un processo coerente ed efficace di recupero nel riuso dei diversi spazi pubblici non più utilizzati per le loro originarie funzioni e ridare loro vita con nuove attività e prospettive.

La Soprintendente Sabap del Fvg Simonetta Bonomi, rimarca che «l’idea è quella di fare un deposito di reperti archeologici e opere d’arte della nostra regione. Dobbiamo però recuperare l’edificio: prima un utilizzo d’emergenza poi ci prenderemo cura di questo bellissimo edificio per farlo tornare al suo antico splendore».

«Rilanciamo i lavori del PUVaT– ha detto il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Fabio Pisa –, un progetto che individua alcuni scenari di possibile valorizzazione unitaria degli immobili pubblici non più utilizzati, per poi verificare quelli più in linea con le esigenze del territorio».

Soddisfatto il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, che evidenzia come questo sia «un passaggio importante per valorizzare una delle tre caserme napoleoniche presenti a Palmanova. La Gamerra – aggiunge – è una delle più belle e meglio conservate, con i due torrioni laterali ancora integri. Una struttura che vede ora un progetto di riqualificazione. Continueremo l’opera di recupero dei tanti beni non più utilizzati presenti in città. Un impegno che deve coinvolgere tanti soggetti, pubblici e privati, che, assieme, possono lavorare per ripensare questo grande patrimonio». —



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