Rifugio Zacchi, dietrofront ma il gestore se n’è andato

TARVISIO. In un periodo in cui pare essere la causa di tutti i mali, la politica dimostra di poter risolvere ancora i problemi della collettività. È quello che è accaduto con il rifugio Zacchi, che, per il 2012, potrà essere affidato in gestione alle medesime condizioni economiche degli ultimi anni. Vale a dire che il contratto di locazione non subirà l’aumento paventato da 3 mila a 33 mila euro. Un successo ottenuto dai politici regionali in maniera trasversale, che consentirà di continuare a tenere aperto uno dei rifugi di riferimento per le escursioni verso il Mangart.
Non è detto però, che sarà il vecchio gestore, Stefano Vuerich, a riaprire l’attività. Vuerich infatti, ha intenzione di prendersi qualche giorno per pensare, visto che ha già cessato la ditta aperta proprio per portare avanti lo Zacchi. Ormai, non senza sofferenza, aveva deciso di chiudere la sua avventura di ristoratore sotto la Ponza Grande, cominciando a guardarsi attorno alla ricerca di un nuovo lavoro. La decisione sul da farsi la prenderà a breve. Intanto il rifugio tornerà nelle mani del Cai, che, nel caso in cui Vuerich decidesse di non farsi avanti, dovrà trovare un’altra persona disposta a tenerlo aperto durante l’inverno.
Un’attività strategica non soltanto per gli escursionisti che frequentano la zona, ma anche per il Soccorso alpino, che spesso lo ha utilizzato come punto di appoggio. Non a caso, c’era stata una vera e propria sollevazione popolare quando si era sparsa la voce della sua chiusura, che aveva avuto su Facebook il suo canale di diffusione più forte. Fintantoché il consiglio regionale, su proposta dei consiglieri Della Mea, Baiutti, Baritussio, De Mattia e Asquini, non ha approvato un emendamento con il quale si autorizza l’amministrazione regionale a rinnovare alle sezioni del Cai, per un anno, la concessione dei rifugi alpini di proprietà.
«Il provvedimento – hanno commentato Sandro Della Mea e Franco Baritussio – consente di evitare la chiusura dello Zacchi, permettendo ad alpinisti e squadre di soccorso di avere, anche per la prossima stagione invernale, un’importante base d’appoggio. Ci attendiamo ora che la giunta – aggiungono – predisponga i nuovi criteri in base ai quali regolare le gare di concessione dei rifugi alpini come delle malghe, tenendo conto della loro valenza strategica ai fini della gestione degli ambiti alpini e della sostenibilità economica».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto