Rifiuti, raccolta differenziata spinta entro due anni in tutta Udine

UDINE. La Net è pronta: il progetto di raccolta dei rifiuti “porta a porta spinto” è attuabile in meno di due anni. A questo punto il pallino è in mano all’amministrazione che vuole partire nei primi mesi del 2019, da Cussignacco e Sant’Osvaldo. Nel 2021 il servizio sarà consuetudine su tutto il territorio cittadino.
La conferma arriva dal direttore generale della Net, Massimo Fuccaro, nel giorno in cui la mono-utility più grande del Friuli Venezia Giulia presenta il Rapporto di sostenibilità dove si afferma per economicità, relazioni col territorio e riciclo. Negli ultimi sei anni Udine è sempre stata sul podio dei capoluoghi di provincia italiani con le tariffe rifiuti più basse. Rilevando un costo medio di 160 euro, l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha confermato la seconda posizione nazionale – alle spalle di Belluno – anche per il 2018.
«Per quello che riguarda invece la percentuale di raccolta differenziata con il 67,4 per cento, Udine è all’ottavo posto nazionale tra i comuni con più di 95 mila abitanti; un risultato non così scontato visto che le maggiori difficoltà di differenziazione vengono registrate nei centri più grossi» sottolinea Fuccaro. Sul fronte della produzione rifiuti, che è pari a 582 chili per abitante all’anno, è noto il cosiddetto fenomeno dei “furbetti del cassonetto”, ovvero cittadini non residenti in città che però conferiscono i propri rifiuti nei bidoni udinesi.
Un fenomeno che viene stimato intorno al 10 per cento dei conferimenti. «Senza questa percentuale, Udine raggiungerebbe anche sotto il profilo della produzione dei rifiuti risultati di tutto rispetto, al pari di Bergamo, Bolzano o della stessa Pordenone», aggiunge Fuccaro.
Gli sforzi per una maggiore differenziazione e per ridurre la produzione dei rifiuti sono, però, in corso: come abbiamo anticipato è al vaglio dell’amministrazione comunale una revisione del sistema di raccolta.
«Lo studio di fattibilità che Net ha presentato prevede l’attivazione della raccolta porta a porta spinta in tutta la città, con standard anche superiori a quelli già adottati in altri centri di simili dimensioni», aggiunge Fuccaro. «È un progetto attuabile in poco meno di due anni che tiene conto delle peculiarità territoriali e che si prefigge significativi risultati in termini di incremento della differenziazione e di riduzione del fenomeno dei cosiddetti furbetti del cassonetto».
Nel Rapporto di sostenibilità, documento che raccoglie l’attività dell’azienda di igiene ambientale più grande del Friuli Venezia Giulia nel biennio 2016-2017, Net si conferma tra le più economiche in Italia.
Operatività, in 86 Comuni soci delle province di Udine e Trieste su un bacino d’utenza di 345 mila abitanti, ha portato nel biennio a raccogliere circa 350 mila tonnellate di rifiuti, la cui corretta gestione ha permesso di evitare l’immissione in atmosfera di quasi 140 mila tonnellate di Co2 e il risparmio di oltre 32 mila tonnellate di petrolio.
Nel periodo Net si è confermata tra le aziende con i costi più bassi nella raccolta e trattamento del rifiuto solido urbano: 18 centesimi il chilo, inferiore del 38 per cento rispetto alla media del Nord Italia (29 centesimi) e dell’83 per cento rispetto alla media nazionale. Confermato anche il primato nell’economicità delle tariffe: i Comuni serviti da Net applicano una Tari che in media vale 165,67 euro, contro i 270,79 del Nord Italia e i 312 euro della media nazionale.
In questo ambito brilla Udine: nella speciale classifica di Cittadinanzattiva infatti, la città per il terzo anno consecutivo si è attestata al secondo posto nazionale e al primo regionale per la tariffa rifiuti più bassa.
«Il Rapporto di sostenibilità mette in evidenza il solido equilibrio tra i valori sociali, economici ed ambientali che caratterizzano Net e la sua attività», osserva il presidente della mono-utility a capitale interamente pubblico Alessandro Cucchini. «I risultati raggiunti ci spingono a consolidare e presidiare la presenza sul territorio mantenendo le tariffe competitive e a diffondere una maggiore cultura del recupero dei rifiuti».
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