«Rifiuti, cittadini-spazzini ma bollette sempre salate»

Maniago, scontro in consiglio sui benefici derivati dal nuovo metodo di raccolta L’opposizione: «Obbligati a compiti non dovuti per risparmiare poco o nulla»
Di Giulia Sacchi

MANIAGO. Bollette dei rifiuti meno care per i maniaghesi: in consiglio comunale è scontro sulla questione Tari. Da una parte, la maggioranza Carli sostiene che si è registrata, nonché si registrerà, una diminuzione dei costi per i cittadini, dall’altra il consigliere di minoranza Massimo Milanese sostiene che il risparmio, sempre che si possa definire tale, è pressoché inesistente.

Da inizio anno, l’esecutivo, dal sindaco all’assessore all’ambiente, Cesare Monea, hanno reso noto che nel 2017, col passaggio al nuovo sistema di raccolta porta a porta spinto, si pagherà in media l’8 per cento in meno. Costi ridotti a fronte di maggiori servizi, come ha precisato Monea.

Dati confermati nell’ultima seduta civica, in sede di discussione del bilancio, dall’assessore Ilario Dessoni. «Un’importante azione sul versante della riduzione della pressione fiscale è stata attuata sul fronte Tari, con l’aggiudicazione dell’appalto per il nuovo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani – ha spiegato Dessoni –. Già nel 2016, col porta a porta spinto partito a metà anno, abbiamo assistito a una consistente riduzione dei costi, di circa 200 mila euro (da un milione 526 mila euro nel 2015 a un milione 314 mila nel 2016), che andrà a completo vantaggio dei contribuenti con un minore costo della bolletta. Ci sono utenze che hanno risparmiato di più, altre di meno, ma l’effetto positivo comunque c’è stato». Quest’anno, il risparmio sarà minore. «Si parla di 29 mila euro, ossia il 2 per cento in meno – ha aggiunto Dessoni –. La proiezione per i prossimi tre anni indica comunque una riduzione dei costi per un ulteriore 10 per cento».

Ma Milanese non ha esitato a dichiarare: «Avrei preferito pagare 5 euro in più e continuare con il vecchio metodo di raccolta, facendo quindi fare il lavoro di selezione delle immondizie all’azienda che ha in mano l’appalto e non alle famiglie. Si pensi soltanto allo sforzo che devono fare gli anziani per dividere i rifiuti». Il consigliere di minoranza ha anche messo in evidenza come «il nuovo sistema di conteggio dell’immondizia prodotta in base agli svuotamenti non sia ancora entrato in vigore. Di conseguenza, nulla è cambiato rispetto al passato, salvo appunto il compito per casa che hanno i cittadini».

Dessoni ha spiegato che, «per effettuare una tariffazione puntuale in base alla lettura degli svuotamenti, è necessario tempo. Almeno un anno, un anno e mezzo: la prova arriva da altri Comuni in cui il sistema porta a porta è in vigore da tempo».

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