Ricorso dei part-time in Posta La Cassazione dà loro ragione

SACILE. Restituiti in busta paga 20 euro mensili ai dipendenti locali part-time di Poste italiane. Vittoria in tribunale dopo undici anni di ricorsi e sentenze per i legali di Uil poste, che a Sacile...
SACILE. Restituiti in busta paga 20 euro mensili ai dipendenti locali part-time di Poste italiane. Vittoria in tribunale dopo undici anni di ricorsi e sentenze per i legali di Uil poste, che a Sacile ha sede in via Meneghini. «Sentenza favorevole al ricorso dei dipendenti a tempo parziale – ha annunciato il sindacalista Paolo Riccio – Per i postali (sportellisti, postini e funzionari, ndr) ci sarà un riconoscimento in busta paga. Vale per i sacilesi nelle sedi di via Cavour e via dei Cipressi, come per un’altra quindicina di colleghi nelle sedi nel Friuli occidentale».


La Corte di cassazione ha emesso la sentenza. Il ricorso era stato presentato nel 2006 davanti al giudice del Lavoro di Pordenone. «In pratica – ha riassunto Riccio – la causa partiva dal fatto che il calcolo della retribuzione per i dipendenti part-time era diversa rispetto a quello dei colleghi a tempo pieno. La Cassazione si è pronunciata a favore dei lavoratori ricorrenti: il dato base del salario deve essere uguale per tutti i dipendenti, a tempo intero e parziale». In tutto 20 euro aggiunti al mese in busta paga, con gli arretrati, e giustizia è fatta, anche per quanti in undici anni di tiramolla nei tribunali a Pordenone, Trieste e Roma, sono andati in pensione oppure hanno cambiato profilo professionale.


«Altre iniziative Uil poste sono in corso per ottenere un recupero della buonuscita a fine servizio, dal 1998 in avanti» ha annunciato Riccio. Circa un migliaio di dipendenti postali pordenonesi potrebbero essere interessati al ricorso. Un avviso è quello sull’utilizzo dei buoni pasto: «Attenzione: il decreto 122 (dello scorso giugno,
ndr
) ha cambiato la gestione dei buoni pasto». Non si possono usare più di 8 per volta.
(c.b.)


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