Ricercatore codroipese studia come prevenire gli atti di bioterrorismo

Ottorino Cosivi, classe 1960, premiato dal Rotary cittadino. In Brasile dirige il Centro panamericano per l’afta

CODROIPO. Un impegno costante nella lotta contro le malattie trasmissibili come la rabbia e la febbre aftosa. Un impegno a favore della salute pubblica.

Un’eccellenza made in Codroipo che, dall’altra parte dell’oceano, ogni giorno si dedica a programmi per combatterle dando supporto ai Paesi delle Americhe. Un’eccellenza, il dottor Ottorino Cosivi, classe 1960, che fino al 2009 ha contribuito, con il suo gruppo di lavoro, a rendere preparate le nazioni di fronte a possibili attacchi di bioterrorismo.

Cosivi, laureato in medicina veterinaria all’università di Parma, inizia la sua carriera nell'Organizzazione mondiale della sanità nel 1993 come professionale associato nell’unità di salute pubblica veterinaria a Ginevra, con responsabilità per le malattie zoonotiche batteriche, ovvero trasmissibili dagli animali agli uomini, coordinando gruppi di lavoro di accademici ed esperti tecnici, riesaminando standard internazionali per la vigilanza e controllo sanitario e pubblicando guide e manuali (per esempio su carbonchio e leptospirosi). Nel 1997 inizia dunque un nuovo progetto per la preparazione dei Paesi alle emergenze sanitarie causate dal bioterrorismo.

Quattro anni dopo, a seguito delle forti preoccupazioni a livello mondiale accresciute dopo l’attacco alle torri gemelle, assume il coordinamento delle attività per preparare da un punto di vista sanitario i Paesi. Sempre nel segno della ricerca, nel 2009, si trasferisce in Brasile per assumere l’incarico di direttore del Centro panamericano per l’afta epizootica (conosciuto come Panaftosa).

Obiettivo, come spiega lo stesso Cosivi, è quello di «fornire la cooperazione tecnica ai Paesi delle Americhe seguendo tre programmi specifici, il primo riguardante le malattie zoonotiche, e in particolar modo la rabbia, le malattie di origine alimentare e igiene degli alimenti, e l’afta epizootica, la cosiddetta febbre aftosa».

In Italia torna ogni due anni, «nella mia città, a Codroipo». La famiglia di Cosivi, sposato con Veronica McCormack Cosivi (dal matrmonio sono nati tre figli: Luca 17, Ana 16 e Sara 12), risiede la maggior parte dell’anno nel capoluogo del Medio Friuli, dove vivono ancora il padre di Ottorino, Arrigo, e la nipote Giulia.

E a Codroipo ha fatto ritorno alcune sere fa per ricevere un riconoscimento. Proprio per la sua attività, il Rotary club della città, presieduto da Gianpaolo Guaran, ha deciso di consegnargli il Premio professionalità e cultura. Per la sua dedizione e il suo impegno costante. Per il suo eccellente curriculum. Da Codroipo al Brasile nel nome della ricerca.

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