Riaprono i locali Così si rianima il centro di Cividale

Il Duca ha ripreso l’attività, ultimi lavori al Longobardo E debutta il nuovo Elefante. Balloch: analisi azzeccate
Di Lucia Aviani

CIVIDALE. Dalla moria alla rinascita: piazza Paolo Diacono sta gradualmente “resuscitando” dopo mesi di ristagno. I vuoti creatisi a fine 2014 diventeranno, presto, un ricordo. Per due attività, anzi, il recupero è già avvenuto.

Il ristorante-pizzeria Il Duca, a differenza dei pronostici, è stato il primo degli spazi liberatisi a tornare attivo. Un paio di settimane fa la riapertura del locale, che ha mantenuto invariato il nome e che ha dunque battuto sul tempo l’attiguo Caffé Longobardo, dove si sta lavorando di gran lena, ma che non arriverà al taglio del nastro – diversamente dagli auspici dei nuovi proprietari – per l’avvio di Mittelfest (18 luglio).

«All’inizio, in effetti, l’idea era proprio quella – confermano dal ristorante Niù di Udine, che ha rilevato lo storico caffé cividalese –, ma purtroppo la tempistica si è dilatata, per una serie di ragioni. Non è un mistero, del resto: quando si avviano ristrutturazioni di un certo tipo si sa quando si inizia, ma non quando si finirà».

Che i lavori di restyling in corso al Longobardo, appunto, fossero «radicali» lo si era intuito. «Ormai ci siamo quasi e i cividalesi non lo riconosceranno», anticipano dal Niù, confermando che l’operazione di riassetto degli interni è stata drastica. Ragione, questa – unita ad alcuni intoppi non meglio specificati –, del ritardo sulla tabella di marcia e del conseguente abbandono del programma che mirava a un’inaugurazione contestuale a quella del festival.

A oggi, dunque, di date certe per l’inizio della nuova fase del Caffé non ce ne sono, per quanto sia presumibile che il traguardo non sia lontano. «Tempi? Impossibile sbilanciarsi, navighiamo a vista», ironizzano sempre dal ristorante udinese, che nel frattempo, però, è riuscito ad affittare i vani contigui al Longobardo. A riavviare l’attività della pizzeria-ristorante è stato Massimiliano Cudiz, già gestore delle Tre pietre di Moimacco.

Ma c’è un’altra buona notizia: la giornata di venerdì ha segnato il debutto di un’altra avventura commerciale, all’ex enoteca L’Elefante, trasformatasi in variante cividalese del TozMania di Remanzacco, il ristopub friulano lanciato dai fratelli Zorzettig.

Ovviamente soddisfatto il Comune. «Trova conferma – dice il sindaco Stefano Balloch – l’analisi che avevamo fatto mesi fa, che evidenziava un incremento dell’attrattività cittadina. Vivacità imprenditoriale, soprattutto nella sfera dei locali pubblici e aumento dei flussi turistici sono fenomeni che vanno di pari passo. Beneficiamo degli effetti della cospicua affluenza di visitatori che si registra durante i week-end, su tutto l’anno, ma con boom durante la bella stagione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto