Riapertura del caso di Rossella Corazzin: raccolte 330 firme
SAN VITO. Caso Rossella Corazzin: a una settimana dall’avvio della petizione per chiedere l’apertura delle indagini sulla base delle dichiarazioni dell’assassino del Circeo, Angelo Izzo, sono già circa 300 i cittadini che hanno firmato. E, come preannunciato dal sindaco Antonio Di Bisceglie, le occasioni per sottoscrivere l’istanza saranno sempre di più. C’è una novità: si può firmare l’appello, rivolto alle procure di Perugia e Belluno, anche nei giorni festivi, recandosi al punto Iat con un documento d’identità. Quest’ultimo, la domenica (anche oggi) è aperto dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Resta a disposizione, per le sottoscrizioni nei giorni feriali, l’ufficio protocollo comunale, aperto al primo piano di palazzo Rota in orario 10-12.30 (da lunedì a venerdì) e 16-18.30 (lunedì, martedì e giovedì). Per firmare c’è tempo sino al 21 agosto, giorno del 43° anniversario della scomparsa di Rossella. Sul caso Corazzin resta alta l’attenzione dei sanvitesi, e non soltanto, nonché la loro vicinanza a parenti e conoscenti della 17enne scomparsa a Tai di Cadore, che secondo Izzo è stata rapita, trasferita in una villa sul Trasimeno, dove sarebbe avvenuto uno stupro di gruppo in una sorta di rito iniziatico, e infine presumibilmente uccisa. Sono emerse coincidenze, ma anche dubbi. I parenti si sono affidati all’avvocato Antonio La Scala, presidente dell’associazione Penelope, che ha annunciato che mercoledì interverrà sulla vicenda a Chi l’ha visto?. (a.s.)
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