Restaurata l’opera di Mistruzzi per i caduti della Grande guerra

BASILIANO. Molto partecipata l’inaugurazione del restaurato monumento ai caduti della Grande guerra, opera di Aurelio Mistruzzi, dal titolo “Il fante vittorioso”, riportata alle condizioni originali...

BASILIANO. Molto partecipata l’inaugurazione del restaurato monumento ai caduti della Grande guerra, opera di Aurelio Mistruzzi, dal titolo “Il fante vittorioso”, riportata alle condizioni originali di decoro e sicurezza dalla ditta Eucore di Pavia di Udine, con la supervisione della Soprintendenza.

L’intervento si deve ai contributi della Provincia e della Fondazione Friuli. Dopo la relazione sui lavori, sono seguiti la benedizione da parte di monsignor Bressan e il taglio del nastro; ha accompagnato la cerimonia il coro Stele alpine del gruppo Ana Basiliano.

Tra gli intervenuti, oltre ad amministratori locali di oggi e del passato, il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, per la Fondazione Friuli Lionello D’Agostini, il maresciallo dei carabinieri Giovanni Sergi, rappresentanti Ana del Comune e volontari civici. Diversi parenti dei caduti hanno ascoltato commossi il gruppo dei Viandants scandire i nomi dei loro cari.

Il sindaco Marco Del Negro, ricordando quanti hanno dato la vita per la Patria non solo nel primo conflitto mondiale, ma in tutte le guerre, ha ritenuto «doveroso ringraziare gli enti che hanno sostenuto l’intervento, in primis la Fondazione Friuli e il presidente D’Agostini, promotore del progetto “I segni della memoria”, che intende ripristinare l’alto valore simbolico dei luoghi e dei segni della Grande guerra. Inoltre, il presidente Fontanini, che ha manifestato vivo interesse per l’iniziativa».

Di Mistruzzi, scultore e medaglista di fama nazionale e oltre, originario di Villaorba dove nacque nel 1880 (morì a Roma nel 1960), questo di Basiliano è il primo dei progetti per monumenti, realizzati in diverse località friulane a volte con lo stesso soggetto. Al “Fante vittorioso”, che mostrava i segni del tempo, già si era messo mano nel ’95, ma il restauro è ora completo. (p.b.)

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto