Reparto di nefrologia e dialisi il futuro dipende dal tunnel

CIVIDALE. Tutto dipende da un tunnel. Il futuro del reparto di nefrologia e dialisi del nosocomio di Cividale è vincolato all’agibilità di un collegamento sotterraneo che a oggi non lo è affatto....
Di Lucia Aviani
Cividale 22 Febbraio 2016. Presidente Serracchiani ed Asserrore Telesca all' Ospedale di Cividale. Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Cividale 22 Febbraio 2016. Presidente Serracchiani ed Asserrore Telesca all' Ospedale di Cividale. Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

CIVIDALE. Tutto dipende da un tunnel. Il futuro del reparto di nefrologia e dialisi del nosocomio di Cividale è vincolato all’agibilità di un collegamento sotterraneo che a oggi non lo è affatto.

Per poter dar seguito ai piani di riorganizzazione delle unità operative ospedaliere, che prevedono il trasferimento di quella citata dal corpo centrale al nuovo padiglione di levante (già sede del Distretto), è infatti imprescindibile la funzionalità del passaggio che mette in comunicazione i due immobili, esistente, sì, ma non a norma e dunque, allo stato, impraticabile.

Eppure nell’ultima seduta del consiglio regionale l’assessore alla sanità Telesca ha fornito, in risposta a un’interrogazione in tema, puntuali rassicurazioni sul domani della dialisi, indicando un preciso termine temporale: «Il cronoprogramma delineato - dice il consigliere Fvg Roberto Novelli, firmatario del quesito - è celere. L’assessore dovrebbe però spiegarci come sarà possibile trasferire il reparto in quattro mesi, ovvero entro il prossimo marzo, dal momento che la galleria che permette di transitare al chiuso da un plesso all'altro è inutilizzabile. Sono stati forse stanziati i fondi per la sua ristrutturazione? Sono stati programmati i lavori? Non si sa, la faccenda non è stata chiarita. Più che una risposta, dunque, le parole spese in aula da Telesca sono una somma di auspici che non trovano riscontro nei fatti».

Da tempo, prosegue Novelli, nel reparto di nefrologia si registra l’assenza di tre infermieri. «L’assessore - rileva - ha parlato di carenza temporanea di personale: peccato che essa si trascini dall’estate del 2015 e sia peggiorata nel 2016. Telesca ha comunicato che la direzione dell’Asui, per far fronte alla situazione, il primo novembre scorso ha assunto un ulteriore dirigente medico nefrologo: in questo modo, ha detto, nella sede di Cividale è garantita la presenza di due dottori a tempo pieno, cui si aggiunge un supporto (per circa 20 ore settimanali) da Udine, che provvede anche a coprire le assenze. Ma che cosa significa esattamente si aggiunge? C’è già? Ci sarà in futuro? Resta il dubbio che la giunta Serracchiani voglia depotenziare gli ospedali periferici. Il dato oggettivo è che la dialisi cividalese continua a contare su due unità mediche, oltre al direttore, e che non registra alcun potenziamento di organico, nonostante le prestazioni siano state incrementate con l’aumento dell'attività ambulatoriale e l'attivazione della dialisi peritoneale domiciliare».

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