Reparti di nuovo chiusi Trasferiti a Udine infermieri e operatori

Altro stop all’attività di chirurgia. Tutti occupati i posti Covid Poco più di dieci persone inviate in aiuto alla terapia intensiva
San Daniele 01 marzo 2021 Ospedale ©Foto Petrussi
San Daniele 01 marzo 2021 Ospedale ©Foto Petrussi

san daniele

Avrebbe dovuto riprendere ieri l’attività chirurgica all’ospedale di San Daniele, dopo il consueto stop del fine settimana. E invece no. Le luci al quarto piano della torre delle degenze sono rimaste spente. La nuova ondata della pandemia ha costretto l’azienda sanitaria a rimodulare nuovamente l’attività, non soltanto a San Daniele. E così, a una manciata di giorni dal riavvio, celebrato appena lo scorso martedì, l’attività chirurgica è nuovamente sospesa. Non tanto per ospitare nuovi pazienti Covid, ma per liberare parte del personale infermieristico e operatori socio-sanitari (Oss) in favore della terapia intensiva di Udine. A farlo sapere il dottor Alessandro Conte, direttore medico dell’ospedale collinare. Conte conferma che al momento il quarto piano non è stato riconvertito. «L’attività chirurgica è purtroppo stata sospesa a fronte della necessità di trasferire temporaneamente alcune unità di personale a supporto dell’ospedale di Udine. Al momento – ha aggiunto Conte – si parla di poco più di dieci persone». Invariata dunque la situazione Covid al Sant’Antonio: i posti letto, in tutto 68, sono attualmente ospitati al primo e al secondo piano e sono tutti occupati.

Un passo avanti. Uno indietro. Non è durata che per pochi giorni la soddisfazione per la ripresa, ancorché minima, dell’attività chirurgica. La risalita della curva epidemica ha costretto l’Asufc a correre ai ripari e se per il momento i numeri non richiedono ampliamenti dei posti letto a San Daniele, dove nel picco della seconda ondata i ricoveri avevano toccato quota 100, non è escluso che nelle prossime settimane si rendano necessarie nuove rimodulazioni. «Anche perché, stando alle statistiche, il picco dovrebbe arrivare intorno al 20, 22 marzo – ammonisce il sindaco della città, Pietro Valent –. Il momento è delicatissimo, ci aspettano settimane difficili» aggiunge, preoccupato per l’evoluzione dei numeri. «Abbiamo 55 positivi, un terzo rispetto ai 155 dell’8 febbraio, ma l’aumento dei decessi è esponenziale. Rispetto a un mese fa, quando dall’inizio della pandemia ne registravamo 15, oggi abbiamo in totale 27 morti. Significa che in un solo mese abbiamo perso 12 persone, segno evidente di quanto il virus sia diventato più aggressivo». Valent richiama alla responsabilità e all’unione. «È necessario – afferma il sindaco – riporre fiducia nel nostro sistema sanitario e nel personale che è in prima linea in questa difficile battaglia. Spero e confido che le polemiche delle ultime settimane vengano abbandonate e che le energie di tutti vadano a supporto della lotta contro il Covid per tornare quanto prima a una vita normale». —



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