Renzi in Fvg: Debora è la sfida di un Paese

Il sindaco di Firenze in piazza San Giacomo tira la volata a Serracchiani per l’elezione a presidente della Regione
Udine 10 Aprile 2013. Metteo Renzi e Debora serracchiani in piazza Matteotti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Udine 10 Aprile 2013. Metteo Renzi e Debora serracchiani in piazza Matteotti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

UDINE. «Siamo qui per dire che la sfida di Debora è la sfida non solo del Fvg, ma di un Paese, di un popolo, di una comunità». In una piazza San Giacomo gremita Matteo Renzi ha tirato la volata alla candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione. Sul palco al suo fianco sono saliti Serracchiani, Sergio Bolzonello, il senatore Isabella De Monte, il deputato Paolo Coppola, il sindaco di Udine, uscente e ricandidato, Furio Honsell, e il candidato alla presidenza della Provincia di Udine, Andrea Simone Lerussi. Renzi per oltre un’ora ha arringato la folla. Ha ripetuto che il Pd non può temere Beppe Grillo. «Sulle proposte del M5S dobbiamo essere più forti noi – ha detto Renzi –, non dobbiamo avere paura di loro, dobbiamo sfidarli su proposte concrete, non rincorrerli».

Ha tratteggiato, ancora, il Pd che vuole. «Dobbiamo affermare un partito nel quale non si parla male degli altri, ma bene di ciò che vogliamo fare noi, con rispetto – ha continuato il sindaco di Firenze – , anche quando gli avversari dimostrano di non avere lo stesso rispetto». Renzi ha citato come esempio l’incontro fra i capogruppo del M5S e Pierluigi Bersani mandato in diretta streaming. «L’impressione – ha spiegato Renzi – è che cercassero di umiliare non tanto il segretario quanto la storia e i milioni di voti del Pd». Il sindaco di Firenze è quindi ritornato sul voto per il governo regionale del 21 e 22 aprile. «Cercate i delusi, chi non vuole votare Pd o chi non vuole andare a votare – ha concluso Renzi – e dite loro di votare Serracchiani, dite: su Debora ci metto la faccia perché la scommessa non è sua, ma di un popolo, di una comunità, di una piazza».

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