Regeni, la Cassazione: anche se è un crimine efferato vanno garantite le regole del giusto processo

Le motivazioni sulla sentenza con cui il 15 luglio era stato respinto il ricorso contro la sospensione del procedimento sulla morte del ricercatore friulano

People hold signs depicting Giulio Regeni and reading ''365 days without Giulio'' as they attend a march in memory of the Italian researcher at Sapienza University on the first anniversary of his disappearance in Egypt, Rome, Italy, 25 January 2017. Italian President Sergio Mattarella on the same day called for cooperation to bring the killers of Regeni in Egypt to justice. 'Italy has mourned the killing of one of its studious young people, Giulio Regeni, without full light being shed on this tragic case for a year, despite the intense efforts of our judiciary and our diplomacy', Mattarella said on the first anniversary of Regeni's disappearance. 'We call for broader and more effective cooperation so that the culprits are brought to justice'. Guilio Regeni was an Italian PhD student researching the independent trade unions in Egypt, he disappeared on 25 January 2016 in Cairo, then his body was found in a ditch on Cairo-Alexandria road outside of Cairo on 03 February 2016 with signs of torture. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
People hold signs depicting Giulio Regeni and reading ''365 days without Giulio'' as they attend a march in memory of the Italian researcher at Sapienza University on the first anniversary of his disappearance in Egypt, Rome, Italy, 25 January 2017. Italian President Sergio Mattarella on the same day called for cooperation to bring the killers of Regeni in Egypt to justice. 'Italy has mourned the killing of one of its studious young people, Giulio Regeni, without full light being shed on this tragic case for a year, despite the intense efforts of our judiciary and our diplomacy', Mattarella said on the first anniversary of Regeni's disappearance. 'We call for broader and more effective cooperation so that the culprits are brought to justice'. Guilio Regeni was an Italian PhD student researching the independent trade unions in Egypt, he disappeared on 25 January 2016 in Cairo, then his body was found in a ditch on Cairo-Alexandria road outside of Cairo on 03 February 2016 with signs of torture. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. «Il perseguimento delle condotte criminose, anche se efferate e ignominiose quali quelle oggetto di imputazione» in uno Stato di diritto deve passare «attraverso il rispetto delle regole del giusto processo» nel pieno ed effettivo contraddittorio tra le parti.

Con queste parole la Corte di Cassazione ha motivato la sentenza con cui il 15 luglio aveva respinto il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che aveva disposto la sospensione del procedimento sulla morte del ricercatore friulano Giulio Regeni, disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti.

È immune da «vizi logici e giuridici», scrive la prima sezione Penale Corte Suprema, la valutazione secondo la quale «le qualifiche soggettive degli impuntati all'interno delle forze di polizia o degli apparati di sicurezza egiziani, la partecipazione di alcuni di essi al team egiziano incaricato di collaborare con gli inquirenti italiani nel caso Regeni, il fatto che alcuni di loro siano stati in quella sede sentiti quali persone informate dei fatti circa le indagini svolte in Egitto, e la rilevanza mediatica, anche internazionale, del processo italiano, non sono concludenti al fine di ritenere raggiunta la certezza della conoscenza da parte degli imputati del processo a loro carico».

Il ricordo
Sette anni senza Giulio: a Fiumicello il ricordo del giovane ricercatore friulano

La Cassazione, scrivono i giudici, non trascura il diritto dei genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, all'accertamento dei fatti. Ma, sottolineano, la giustizia italiana è tenuta «ad applicare senza strappi il tessuto normativo, garantista e rispettoso dei diritti di tutte le parti processuali».

Il superamento della situazione che impedisce la partecipazione degli imputati al processo - si legge nelle motivazioni - «appartiene alle competenti autorità di governo, anche alla luce degli obblighi di assistenza e cooperazione» che discendono dalle Convenzioni internazionali.

La sentenza della Prima sezione penale cita la Convenzione contro la tortura e altri trattamenti o punizione crudeli, inumani o degradanti di New York, ratificata con legge dall'Italia nel 1988 e dall'Egitto nel 1986.

Lo scorso 15 luglio, la Cassazione ha definito inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che l'aprile precedente dispose, così come fatto prima ancora dalla Corte d'Assise, la sospensione del procedimento nei confronti dei quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel febbraio del 2016. I pm di piazzale Clodio chiedevano di di uscire dalla «stasi processuale» che portò il processo ad uno brusco stop.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto