Referendum, si mobilita la Fiom

Banchetti e raccolta firme contro le modifiche all’articolo 18 dello statuto

Una serie di referendum «come argine alla disperazione», per impedire la deriva dei diritti e imporre al prossimo governo politico un tema prioritario della sua agenda. Per i primi due, quello per ripristinare l’originaria formulazione dell’articolo 18 e contro l’articolo 8 della Finanziaria 2011 (proposti dalla Fiom, parte della Cgil, Idv, Sel, Rifondazione e Comunisti italiani,ecc), le raccolte delle firme sono già iniziate, sia nei vari luoghi pubblici, mercati, mense, nei cortili delle fabbriche, piazze, sia nelle sedi del Comuni (dove ci si può recare per le sottoscrizioni); altri due, che condividono con i primi una parte dei proponenti, chiedono l’abolizione della diaria e di altri benefici per i parlamentari e del finanziamento pubblico ai partiti, partiranno con la raccolta di firme nel prossimo fine settimana; infine altri due, proposti dalla Federazione della sinistra, intendono abrogare, in parte o in toto, «la riforma delle pensioni da lacrime e sangue della Fornero».

Ragioni, obiettivi, calendario delle iniziative sono stati presentati ieri nel corso di una conferenza stampa da Maurizio Marcon e Gianluca Pitton della Fiom Cgil e Michele Negro, Rc, che hanno annunciato «dalla prossima settimana banchetti per la raccolta di firme delle zone industriali e nelle mense, da quella della Camst di Fontanafredda, a San Vito, Maniago, e Aviano; venerdì al mercato di San Vito, Sabato in quello di Pordenone, all’esterno delle Coop d Aviano e Montereale; domenica a Cordenons, lunedì ai mercati di Maniago e Azzano.

Azioni dirette contro un disegno che pare punti «a far pagare la crisi solo ai lavoratori», anche azzerando i posti di lavoro e incrementando la disoccupazione «perché in questo modo si accettano condizioni al ribasso, da moderna schiavitù», hanno spiegato. E’ il caso di un’azienda pordenonese che ha imposto ai propri dipendenti (una cinquantina) il licenziamento per transitare in una cooperativa di nuova costituzione nella quale diverranno soci-lavoratori, non più dipendenti, ma con meno diritti e minore salario». .)

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