Red Canzian: «Io rock star sui generis salutista e vegano»

«Ah, il Friuli. Devo venirci ad aggiustare l’auto!». Vien da pensare: uno come lui, un meccanico piú vicino non ce l’ha? «È che ho una macchina ibrida e solo lí me la mettono a posto». Tutto chiaro. Piú o meno.
Insomma Red Canzian ha un meccanico friulano e un’auto semi elettrica e questa non è una cosa che ci si aspetta. «Voglio semplicemente lasciare meno tracce possibili di me su questa terra, per questo sono vegano, per questo cerco di vivere piú che posso nel rispetto della natura». Urca, altra freccia sparata a sorpresa.
Da un artista ci si attende sempre che di segni del suo passaggio ne voglia lasciare molti, eppure lui, che in Italia è praticamente conosciuto da chiunque e ha fatto cantare le canzoni dei Pooh da generazioni di donne e uomini, cerca una sorta di anonimato terreno.
«Beh, se si parla di musica allora la storia è un’altra!». Ecco, è qui che si voleva arrivare, alla sua carriera che non lascia incertezze, al suo successo che nulla può avere a che fare con l’anonimato.
Eppure il suo rapporto con la natura è cosú forte da sfociare anche nel suo modo di stare sul palco, anche nella maniera di scrivere e negli argomenti che sceglie per i suoi libri.
L’ultimo, "Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto", non lascia spazio ai dubbi. Se già nel titolo inserisci il nome di un fiore, la tua è una fissa bella e buona.
«Ho voluto intitolare questo libro cosí non solo perché anagraficamente i conti tornano, ma perché questo è un fiore coraggioso e pioniere, è il primo ad aprirsi a gennaio, molto spesso sui rami ancora ricoperti di ghiaccio, quando gli altri fiori non sono che una promessa addormentata dentro a piccole gemme chiuse».
Eccolo, l’uomo osservatore. Eccolo, l’artista che prende spunto dal mondo attorno. «A ottobre uscirà il mio album e vorrei che il pubblico cogliesse il senso che ho voluto ricreare con le mie canzoni, il senso della forza della natura, che tutto riesce a muovere, compresa la passione, compreso l’amore».
Alla faccia del rock, mr. Pooh! «Eh, lo so… sono una rock star sui generis, di quelle che le altre rock star mica sopportano tanto per il mio modo di vivere!».
Ma se muovi le folle da quarant’anni, di quel che pensano “i colleghi” finisci col fregartene. Specialmente se il pubblico lo conquisti non solo con uno di gruppi italiani piú seguiti della storia, i Pooh dei quali Canzian fa parte dal ’73, quando ha preso il posto di Riccardo Fogli come bassista della formazione, ma anche esponendoti in prima persona.
Approfittando della pausa con i Pooh, Red Canzian sta infatti girando l’Italia con un nuovo progetto tutto suo, il concerto-racconto che porta il nome del suo ultimo libro contenente la storia lunga una vita, che attraversa musica, mode, modi di vivere degli italiani, dagli inizi degli anni ’50 fino ai giorni nostri.
E sarà proprio lui il protagonista della serata inaugurale della 54esima edizione del Festival di Majano, fissata per venerdí 25 luglio, con un doppio atteso appuntamento gratuito: alle 18 per dialogare con le ragazze del Circolo Culturale Majano C’è 1.5.9. presentando il suo libro “Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto” in piazza Italia e alle 21.30 per esibirsi nell’Area Concerti del Festival.
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