Recalcati: «Oltre Internet per riscoprire il valore dell’uomo»

Il premio “Udine Filosofia 2021” è andato recentemente al saggista, filosofo e psicoanalista milanese Massimo Recalcati, per il suo libro “Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza infanzia desiderio”.
Il testo risveglia l’interesse su un autore oggi dimenticato – Jean-Paul Sartre - per dimostrare quanto il suo pensiero può essere utile alla filosofia contemporanea. In che modo?
Per Recalcati il pensiero filosofico non può perdersi nel labirinto di internet ma deve allargare i suoi orizzonti per riscoprire l’uomo. Non l’Uomo con la U maiuscola, ma la singola vita umana, quella dell’uomo in carne e ossa, che ha dentro di sé una grande forza vitale e che vuole decidere della propria vita usando la sua libertà e prendendosi la responsabilità delle scelte. Ma la lezione di Recalcati va oltre e ci insegna che nessun uomo è solo presente e futuro, ma è anche passato. Nel passato di ciascuno di noi c’è l’infanzia, il periodo in cui ci sono stati trasmessi valori, parole, azioni che sono una parte di noi e che noi siamo chiamati costantemente a rinnovare e rendere attuali. Questo vuol dire che siamo il risultato di ciò che gli altri ci hanno insegnato? Non proprio. Recalcati insegna che ognuno è libero di scegliere e di vivere a suo modo il desiderio di conoscere, di sapere, di aprirsi al confronto con gli altri. In altre parole ogni uomo ha davanti a sé un bivio: essere un “piccolo scarto” che vive di condizionamenti familiari, sociali, culturali, ecc. oppure essere l’autore del proprio destino, aprendo i confini della propria mente e gestendo in modo responsabile la propria libertà. Quale delle due strade percorrere è la sfida che il vincitore del Premio “Udine Filosofia 2021” ha lanciato ai giovani. Avremo la voglia e la capacità raccogliere il guanto?
Secondo lei cosa rende la vita degna di essere vissuta?
«La voglia di imparare. Una vita è viva quando si pone domande che generano curiosità e desiderio di saper».
Esiste una vita “buona”?
«La pandemia ci ha costretti a ripensare il rapporto con gli altri. Chi sono gli altri nella società di oggi e nel momento che stiamo vivendo?
«Gli altri sono coloro che hanno il potere di scuoterci, turbarci, destabilizzare la nostra esistenza. La relazione con gli altri però ci è necessaria. Se non ci fosse, noi non saremmo nulla».
Possiamo dire che il rapporto con gli altri ci fa mettere in discussione i nostri punti fermi e ci costringe a trovarne di nuovi?
«La pandemia ci ha portato a vedere gli altri anche come un pericolo e una minaccia che generano dolore, sofferenza e persino morte. Ma dobbiamo essere consapevoli che la salvezza o è collettiva o non sarà possibile. O vinciamo come comunità o perdiamo tutti». —
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