Razzia alla Sme in quattro minuti

MARTIGNACCO. Quattro minuti. Gli sono bastati quattro minuti per fare razzia di telefonini, computer e macchine fotografiche. Hanno portato via tutti gli oggetti più costosi esposti nelle vetrine e facilmente trasportabili e sono andati a colpo sicuro, a conferma del fatto che il colpo era stato programmato da tempo in tutti i dettagli. Molto probabilmente oltre alla disposizione delle merce, conoscevano anche i tempi di passaggio della vigilanza. O forse hanno aspettato nascosti e, quando sapevano di avere un margine di tempo sufficiente, sono passati all’azione. L’allarme è scattato alle 4.50 di ieri mattina.
Andando in retromarcia a bordo di una Ford Mondeo, risultata poi rubata e ritrovata qualche ora più tardi in un campo a Pasian di Prato dove molto probabilmente i ladri hanno cambiato auto, tre uomini con il volto coperto da un berretto hanno sfondato la porta di ingresso della Sme di via Spilimbergo.
Una volta all’interno non hanno esitato un istante: si sono diretti al reparto di elettronica e lì, dopo aver sfondato le vetrine probabilmente con una mazza, hanno preso tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia. La stima ancora parziale del bottino è di circa 60 mila euro, ai quali andranno presumibilmente aggiunte altre decine di migliaia di euro tenendo conto dei danni riportati dalla struttura.
Una volta caricati in auto tutti gli oggetti i tre si sono dileguati sempre a bordo della Mondeo e quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile coordinati dal tenente Luca Morrone e della stazione di Martignacco diretta dal maresciallo Edoardo Ciappi sono arrivati sul posto, dei ladri non c’era più traccia.
Gli investigatori sospettano che si tratti della stessa banda che aveva già colpito la Sme in passato a Martignacco, Cassacco e Pordenone (come riferiamo nell’articolo a lato) e i tecnici della scientifica hanno passato al setaccio l’auto e il negozio nella speranza di raccogliere delle prove che possano identificarli. Le immagini del sistema di videosorveglianza però non consentono di dare un volto e un nome ai tre uomini. Il negozio comunque ha aperto regolarmente anche ieri. «Abbiamo transennato le zone distrutte e non più agibili - spiega il direttore Giovanni Meroi - ma entro breve sistemeremo tutto. La stima dei danni è in corso, ma sicuramente si tratta di cifre importanti, circa 60 mila euro solo di prodotti. Potenzieremo ulteriormente i sistemi di sicurezza e confidiamo nelle forze dell’ordine».
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