Rapine e tentato omicidio, banditi stangati

VILLA VICENTINA. Otto anni e 8 mesi per Stefano Furlan, e 8 anni e 4 mesi per Fabio Visintin. Sono queste le condanne inflitte dal Tribunale di Gorizia, martedì durante il procedimento con rito abbreviato, ai due monfalconesi, il primo (33 anni) residente a Fogliano Redipuglia e il secondo (36) a Ronchi dei Legionari, in relazione al tentato omicidio di Simone Abate, 31 anni, di origini palermitane, cantierino residente a Monfalcone. A carico dei due monfalconesi ci sono anche tre rapine, di cui una tentata, consumate tra l’Isontino e la Bassa Friulana. Dunque, Furlan e Visintin non sono solo responsabili dell’aggressione nei confronti del 31enne, ma anche delle rapine messe a segno la notte precedente il tentato omicidio.
I fatti risalgono al novembre 2015. E martedì la condanna pronunciata dal Gip Rossella Miele dopo circa due ore di Camera di consiglio, a fronte dello sconto di un terzo della pena. Il pubblico ministero, Ilaria Iozzi, per il tentato omicidio e le rapine aveva invece richiesto 15 anni a carico di Furlan e 7 anni e mezzo a Visintin.
Il tentato omicidio s’era consumato a Fogliano Redipuglia, in via Liguria. Allora i due avevano aggredito il trentunenne, armati di roncola e di accetta. Il giovane palermitano era stato ferito alla testa e alla gola, oltre a diffusi tagli alle braccia. Ferite per le quali il cantierino era stato ricoverato all’ospedale di Cattinara e sottoposto d’urgenza ad un intervento chirurgico.
Nei confronti dei due monfalconesi c’è dunque anche il riconoscimento della responsabilità in ordine alle rapine a mano armata. Si tratta di due “colpi” messi a segno al bar “15-18” di Fogliano Redipuglia e alla birreria “Alla Stazione” di Poggio Terza Armata. Non era andata a buon fine, invece, la rapina alla paninoteca “All In” di Villa Vicentina. Il bottino era stato tra i 500 e i 600 euro. Rapine che Furlan e Visintin avevano eseguito nella notte tra il 18 e il 19 novembre, avvalendosi di un suv Discovery di colore scuro, agendo a volto coperto.
Nel locale della Bassa ai due era andata male: uno dei due rapinatori, entrato poco prima della chiusura, si era diretto verso il bancone e aveva intimato il gestore di consegnargli subito tutti i soldi, ripetendolo più volte con tono risoluto. Il titolare era riuscito a farlo fuggire dopo avergli lanciato una stecca da biliardo, ferendosi alla mano.
Le telecamere di sorveglianza della zona avevano ripreso la Land Rover all’esterno della paninoteca, contribuendo a fermare la banda. «Non era mai successa una cosa simile, abbiamo rischiato grosso – aveva raccontato la compagna del gestore, ancora scioccata per l’accaduto –. Il ladro aveva l’accento italiano. Non sappiamo altro, abbiamo visto soltanto i suoi occhi. Fuori c’era sicuramente qualcuno ad aspettarlo, un palo».
(l.b.)
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