Rapine ai market: inflitti quasi dieci anni ai “Bonnie e Clyde” del Friuli

Gli udinesi Giorgia Nalato e Moreno Meot avevano messo a segno cinque colpi tra dicembre e gennaio in tutta la provincia

UDINE. Lei, che nell’interrogatorio davanti al giudice aveva ammesso il proprio coinvolgimento nelle rapine, ha patteggiato 4 anni e 6 mesi di reclusione.

Bonnie and Clyde delle rapine, lei scarica lui: io ho solo prestato l’auto
Udine 10 gennaio 2017 arresti despar conf stampa cc/ps Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

Lui, che aveva scelto il rito abbreviato anche in funzione della riduzione fino a un terzo della pena, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, oltre al risarcimento di 5 mila euro di danni alla costituita parte civile.

La breve avventura criminale di Giorgia Nalato, 31 anni, e Moreno Meot, 38, entrambi udinesi, si è chiusa così, ad appena sei mesi dall’inizio delle loro scorribande, armati di pistola e con il volto travisato, nei supermercati della società Aspiag della provincia.

Le sentenze sono state pronunciate dal gup del tribunale di Udine, Andrea Comez, che, ritenuta congrua la proposta precedentemente concordata tra l’avvocato Alberto Tedeschi, difensore della ragazza, e il pm Claudia Finocchiaro, anche alla luce del risarcimento già parzialmente versato, ha applicato la pena patteggiata, e che ha inflitto al suo amico una condanna pari a quanto chiesto dallo stesso pm, titolare del fascicolo, al termine della discussione.

Il difensore d’ufficio dell’imputato, avvocato Lorenzo Reyes, aveva concluso per il minimo della pena per la rapina di Povoletto, quando la coppia era stata arrestata in flagranza di reato, e per l’assoluzione per insufficienza di prove o, in subordine, per il minimo della pena, per gli altri quattro colpi. Lette le motivazioni - il deposito è stato indicato in novanta giorni -, il difensore valuterà l’eventuale appello.

Quasi una versione friulana di “Bonnie e Clyde” quella che Giorgia a Moreno avevano improvvisato, riuscendo a rastrellare un totale di oltre dieci mila euro con le cinque rapine messe a segno a cavallo tra il 2016 e il 2017.

L’epilogo era arrivato il 7 gennaio, quando, all’uscita dell’Eurospar, poliziotti e carabinieri in borghese li avevano arrestati con il sacchetto di nylon ancora pieno di contanti.

Da allora, lui - peraltro un recidivo, avendo collezionato già due condanne per episodi simili, oltre che vincitore nel 1998 della fascia “Uomo ideale” a un concorso di bellezza alla Grotta di Artegna - era rimasto in carcere, a Udine, sottoposto a misura di custodia cautelare, mentre lei era in breve passata dal Coroneo di Trieste ai domiciliari.

Identico il modus operandi seguito dalla coppia. La Nalato, cui era assegnato il ruolo del “palo”, metteva a disposizione l’auto, una Volswagen Polo, mentre Meot entrava nei supermercati, gettava scompiglio tra la gente e trafugava il malloppo.

Sempre con il volto coperto - ora con uno scalda collo o con un berretto, più spesso con un passamontagna e una volta semplicemente con il cappuccio della felpa - e sempre con un’arma in pugno, per intimidire clienti e cassieri, anche a costo di esplodere qualche colpo in aria.

Era successo il 13 dicembre, all’Eurospar di Palmanova, da dove erano scappati con 1.997 euro, e il 28, al D più di Latisana, quando si erano dileguati con 430 euro. I bottini più consistenti erano usciti dalle casse del Despar: a Carlino, il 13 dicembre, per un totale di 2.935 euro, e poi di nuovo il 21, a Pasian di Prato, per 3.500 euro.

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