Rapina alla Friuladria, in carcere la nuova mala del Brenta

ZOPPOLA. C’è anche la rapina alla filiale della Friuladria di Zoppola, del dicembre dell’anno scorso, tra i colpi contestati alla nuova mala del Brenta. Diciassette i rapinatori arrestati dalla Squadra Mobile di Venezia, a cui la Procura lagunare contesta 65 capi d’imputazione. Il gruppo aveva il nocciolo duro composto da ex della “mala del Brenta”, attorno al quale gravitavano pregiudicati di vario spessore, che di volta in volta venivano coinvolti nei singoli colpi.
Il nome di spicco è quello di Costante Carraro, 65 anni, detto “Chessman”, nato a Fossò, residente a Vigonovo e considerato un rapinatore puro. Legato alla “mala del Brenta” era un uomo di punta delle batterie di fuoco ai tempi di Felice Maniero e nel suo curriculum ci sono pure 15 anni di carcere duro a Porto Azzurro. Con lui, dietro le sbarre è finito anche il nipote Marco Carraro, 40 anni, di Fossò, detto “Chessmetto”. Gli altri due uomini di punta della “batteria” sono Michele Gelain, 47 anni, di Marghera, protagonista in passato di una rapina durante la quale, per scappare, ha lanciato contro una pattuglia dei carabinieri una bomba a mano e Delfino Fincato, 58 anni, di Codevigo, per lunghi anni autista dei colonnelli di Maniero come “Marietto” Pandolfo. Gli uomini della Mobile veneziana diretti da Marco Odorisio hanno dedicato l’operazione a Giovanni Paties, il poliziotto morto in Questura due settimane fa. L’indagine è iniziata dopo l’arresto di Michael Fumo e la denuncia di Michele Gelain il 21 novembre. Durante un controllo era stata rinvenuta una borsa contenente una pistola a salve ed una maschera in lattice: vicino un’auto rubata. Era evidente che si stavano preparando a una rapina.
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