Raphael Schumacher, la Procura di Pisa: non è suicidio

UDINE. «Sono profondamente addolorato e scosso per la tragica scomparsa del giovane Raphael Schumacher. Da parte della città e dell’amministrazione comunale esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia e a tutte le persone che gli hanno voluto bene e lo hanno apprezzato, in particolare all’accademia Nico Pepe».
Queste le parole del sindaco, Furio Honsell, sulla scomparsa del giovane attore, che proprio nel capoluogo friulano si era formato nell’arte della recitazione. «Le cause sono ancora in corso di accertamento – sottolinea il primo cittadino –, ma è certamente una tragedia che colpisce nel profondo».
Intanto a Pisa la Procura continua a indagare. Non è convinta che si sia trattato di un suicidio. Raphael a chi aveva comunicato che avrebbe eseguito la sua performance con un cappio e non con una pistola?
C’era qualcuno che avrebbe dovuto vigilare o adottare sistemi grazie ai quali quella corda non gli fosse fatale? Responsabilità tecniche e organizzative, controlli sulla idoneità delle scene, verifiche sulla sicurezza.
Questi i nodi che il pubblico ministero, Giancarlo Dominijanni, potrà cominciare a sciogliere sulla morte dell’attore di Brunate (Como), il 27enne che sabato scorso è rimasto strangolato in scena al teatro Lux mentre stava rappresentando un monologo sul tema del disagio adolescenziale che si conclude con il suicidio del protagonista.
Da due giorni sulla scrivania del magistrato che coordina le indagini della squadra Mobile di Pisa c’è la relazione tecnica degli esperti dell’Asl sul teatro di piazza Santa Caterina.
Quel documento gli ha permesso di dare un nome e un cognome a ruoli e responsabilità. Così da giovedì sono indagati per omicidio colposo: Gabriele De Luca e Andrea Vescio, i due direttori artistici del Lux e legali rappresentanti di The Thing, l’associazione a cui era stata affidata la gestione del teatro; a loro si aggiungono Alberto Ierardi e Giorgio Vierda, che della serata “Miraggi: una notte al teatro Lux” sono stati i registi.
Ieri i legali dei quattro, Tiziano Checcoli, Francesco Marenghi (che assistono i primi tre) e Giulia Mantovani, hanno chiesto di poter ottenere l’incidente probatorio sull’autopsia che si svolgerà lunedì alle 9.
Il pm ha ritenuto però non ci fossero i tempi per un contradditorio. Ieri è stato eseguito l’espianto degli organi sul giovane. Un intervento che non pregiudicherà l’esito dell’esame autoptico.
I quattro indagati, nell’ipotesi di reato formulata dalla procura di Pisa, dovranno rispondere anche dell’eventuale mancato rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un’ipotesi drammatica in particolare per Ierardi, che insieme a Raphael è stato allievo alla Nico Pepe.
Il sostituto procuratore propende che la morte sia avvenuta a causa di un incidente sul lavoro piuttosto che un suicidio.
Gli inquirenti starebbero cercando di verificare se il cubo su cui era salito Raphael per mettere in scena il suo spettacolo fosse bagnato, sebbene quella sera non avesse piovuto se non per pochi minuti intorno alle 2, quando ormai era già avvenuto tutto.
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