Ramaglie da bruciare, il caso all’Anci Fvg
TOLMEZZO. Proteste in Carnia sui problemi creati alla pulizia del territorio dal nuovo reato di combustione illecita di rifiuti, nato dalle note vicende nella Terra dei fuochi. Con i primi tepori è partita la pulizia di campi, orti e frutteti anche in Carnia, ma occhio a non bruciare ramaglie e sterpaglie da essi derivanti, perché ora è reato e si rischiano fino a 5 anni di reclusione. Dopo le pesanti nevicate che mai come quest’anno hanno danneggiato tante piante, molti privati e imprese hanno dovuto peraltro provvedere a potature decise, col risultato di grandi mucchi di ramaglie e sterpaglie secche. Ma dargli fuoco ora è punito, in base al decreto Terra dei fuochi (in vigore dal 9 febbraio), con la reclusione da 2 a 5 anni. Se si brucia invece materiale vegetale derivante da giardini, parchi e aree cimiteriali la sanzione è amministrativa: dai 300 ai 3 mila euro.
Il tema è stato sollevato ai sindaci dall’Anci Fvg, che ne parlerà anche oggi nella riunione del suo direttivo. E le proteste infiammano perché un conto, si obietta in Carnia, è bruciare porcherie, un altro è tenere pulito il territorio. Il sindaco di Forni Avoltri Manuele Ferrari spiega: «Sabato ho diramato un avviso ai cittadini. Non posso mica rischiare che magari un anziano, non sapendo della nuova legge, vada ad accendere due sterpaglie e si ritrovi sotto processo».
A Enemonzo, spiega il sindaco Paolo Iussa, la gente sa di non dover accendere fuochi: infatti «sabato in ecopiazzola il contenitore del verde era strapieno» e si è creata collaborazione tra agricoltori.
Il presidente della Conca Tolmezzina Gianalberto Riolino spiega che assieme all’Anci si sta sollecitando la modifica di una norma che non può restare così. Per il sindaco di Comeglians Flavio De Antoni tale legge in Carnia penalizza chi ancora tiene pulito il territorio.(t.a.)
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