Rally, addio a Brustoloni, una vita per i motori

Cordenons, aveva 52 anni ed era titolare dell’omonima officina in via Amman. Vagaggini: «E’ stato un modello. Mitica la sua 112 Abarth, che preparava da solo»

CORDENONS. Ha dedicato una vita alla sua passione: i motori, le automobili, le corse. E proprio per quella passione oggi la comunità di Cordenons ricorda Maurizio Brustoloni, morto martedì sera a 52 anni, dopo una lunga malattia, all’ospedale di Pordenone, dov’era ricoverato.

Era il titolare dell’Autofficina Brustoloni in via Amman 10, in zona artigianale, ma per i tanti amici che ieri, anche sui social, lo hanno voluto salutare per l’ultima volta, il 52enne rimane uno di quei primi ragazzi di Cordenons che negli anni Ottanta e Novanta aveva “sdoganato” il rally in paese.

Brustolini corse, sino alla nascita dell’unico figlio Alberto, oggi ventenne, con la 112 Abarth, poi con la Fiat Uno e la Peugeot 205. Partecipò a numerose gare, tra le quali il Trofeo Autobianchi A 112 Abarth, gara d’eccellenza per i debuttanti, e a diversi Rally di Piancavallo e San Marino.

«Maurizio lo conoscevo da anni – dice di lui Mauro Vagaggini, presidente di Atap con la stessa passione per il motor sport – e lo apprezzavo per la sua genuina umiltà: assieme al suo amico Ernesto Manfrin, fu uno dei primi cordenonesi a entrare nel mondo del rally. Una sorta di apripista per i tanti giovani che lo presero a modello. Era uno che si occupava in prima persona della sua auto – ricorda –, in preparazione e durante le gare. Ricordo ancora la sua mitica 112 Abarth. Purtroppo, la sorte non l’ha premiato come doveva».

I motori divennero anche il suo lavoro: giovanissimo, iniziò prima alla Greguol Autofficina di Pordenone, quindi, nell’officina di Nadio Polotto a Cordenons, fino a quando, alcuni decenni fa, non si mise in proprio, aprendo la sua attività nell’officina di via Amman, che negli ultimi anni condivise con il fratello Marco, specializzato in moto.

La malattia, circa due anni fa, lo costrinse però a lasciare il lavoro. Messa nel cassetto la passione per il rally, da una quindicina d’anni si era dato all’altra sua passione, la caccia. Era iscritto all’Associazione Riserva di caccia di Cordenons, i cui soci oggi si stringono alla famiglia, al figlio Alberto, alla moglie Cristina Fantuz, ai genitori Enzo e Renata e al fratello Marco.

«Maurizio – ricorda il direttore della Riserva, l’assessore Mauro Baletti – si è sempre adoperato per l’associazione ed era sempre presente a riunioni ed attività. Per me era un amico». Un uomo buono e generoso d’animo, disponibile con tutti, come lo descrivono il cognato Luca Fantuz, titolare dell’osteria Al Curtif, e l’amico Ernesto Manfrin.

I funerali saranno celebrati alle 15 di domani nella chiesa di San Pietro Apostolo a Sclavons. Il rosario sarà recitato nella stessa chiesa alle 19.15 di oggi.

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